Attualità

“Merry Christmas”, il primo SMS della storia messo all’asta

“Merry Christmas”. Recitava così il primo SMS della storia della telefonia, inviato nel lontano Natale del 1992. Fu trasmesso da Vodafone il 3 dicembre dello stesso anno, attraverso la rete dell’azienda, e ricevuto durante i festeggiamenti natalizi del 25 dicembre da Richard Jarvis, dipendente dell’attuale famoso marchio.

Questo storico SMS (“short message system” per i più giovani) è stato messo all’asta dall’agenzia francese Aguttes. L’assegnazione si svolgerà il 21 dicembre a Parigi: la Vodafone devolverà il ricavato della vendita all’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Il futuro acquirente potrà pagare ed offrire la somma solo tramite Etherum, una delle criptovalute più importanti insieme a Bitcoin.

“Merry Christmas”, NFT e la spiegazione della Vodafone

Il certificato NFT di “Merry Christmas” garantirà la titolarità di una replica unica e dettagliata del messaggio, in un esperimento NFT che in questi ultimi anni si sta sempre più sviluppando. I token non fungibili infatti, stanno rivoluzionando sempre di più il mercato, sostituendo gli ormai obsoleti metodi di pagamento. Questa iniziativa l’ha spiegata in un’intervista il presidente di Aguttes, Maximilien Aguttes:  “Il primo libro stampato, la prima telefonata, la prima email: tutte queste invenzioni hanno cambiato la nostra vita e la nostra comunicazione nel mondo. Questo primo sms ricevuto nel 1992 è una testimonianza storica del progresso umano e tecnologico. Ha trasmesso un messaggio di gioia, Buon Natale”.

La casa di telefonia invece, ha interpretato a modo suo il significato di questo importante SMS. La tecnologia alla base di questa asta, costituita da Non Fungible Token, ha questa interpretazione da Vodafone: “Proprio come gli SMS negli anni ’90 e nei primi anni 2000, la tecnologia blockchain ha visto un’evoluzione sempre crescente. Internet e le sue applicazioni sono in continua evoluzione a un ritmo crescente. I “token non fungibili”, generati e archiviati su blockchain, fungono da certificati di proprietà unici a prova di contraffazione. I casi d’uso vanno dalla proprietà di opere d’arte digitali e oggetti da collezione a oggetti virtuali per giochi online e domini web. “Non fungibile” sta per “non scambiabile”, il che significa che gli NFT possono essere utilizzati, ad esempio, per dimostrare la proprietà di un bene e dei relativi diritti acquisiti in modo inalterabile e univoco.”

Insomma, un piccolo “Merry Christmas” per l’uomo, un grande passo per l’umanità!

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di Enea Bacciocchi

Redazione NCI

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