Attualità

McDonald’s e Starbucks chiudono le sedi in Russia

McDonald’s e Starbucks hanno deciso di chiudere temporaneamente le loro sedi presenti in Russia, in risposta della scelta di Putin di invadere l’Ucraina. Coca Cola e Pepsi seguono il loro esempio e sospendono le vendite.

Come condiviso dal New York Times, McDonald’s chiude ben 850 locali presenti sul territorio russo, “non possiamo ignorare l’inutile sofferenza umana che si sta verificando in Ucraina“. La famosa catena di fast food “proseguirà a pagare i suoi 62.000 dipendenti, che hanno dato anima e corpo per il nostro marchio“. La società ha poi fatto sapere che le attività in Russia e Ucraina contribuiscono per il 9% (circa 2 miliardi di dollari) alle sue entrate annuali.

Anche Starbucks in seguito ha annunciato che chiuderà i suoi 130 bar presenti in Russia. In un comunicato ha dichiarato “da martedì la Starbucks Co sospenderà tutte le attività commerciali in Russia“. Aggiungendo poi che il gruppo Alshaya, che gestisce un centinaio di bar in territorio russo “fornirà supporto ai quasi 2000 partner in Russia, che dipendono da Starbucks per il loro sostentamento“.

Non solo McDonald’s mostra solidarietà per l’Ucraina

Anche Coca Cola e Pepsi interrompono le vendite in Russia. La multinazionale Coca Cola lo annuncia in un comunicato, dove afferma “i nostri cuori sono vicini alle persone che stanno subendo gli effetti inconcepibili di questi tragici eventi in Ucraina. Continueremo a monitorare e valutare la situazione man mano che le circostanze si evolvono“.

Coca Cola (@Shutterstock)

La PepsiCo, le cui famose bevande erano tra i pochi prodotti occidentali ammessi in Russia, ha annunciato che continuerà a vendere solamente beni di prima necessità, come latte e alimenti per l’infanzia, ma non la bevanda che l’ha resa famosa.

Secondo un’analisi del Washington Post, “l’isolamento finanziario della Russia deve far sentire alle aziende che le loro operazioni là sono rischiose sia per la loro immagine pubblica, sia per il loro bilancio“. Gary Kalman, direttore del gruppo Transparency International, ha commentato “l’impatto finanziario non scuoterà il mercato o il prezzo delle azioni, ma penso che la minaccia reputazionale sia maggiore in termini di percezione delle persone“.

Per continuare a restare aggiornati non smettete di seguirci su Nasce, Cresce, Ignora e su tutti i nostri canali social.

di Elena Barbieri

Se vi è piaciuto questo articolo, potrebbero interessarvi anche:

Elena Barbieri

Articoli Recenti

  • Cinema & Serie TV

Fallout: rilasciato un nuovo trailer ufficiale della Stagione 2!

Amazon Prime Video ha pubblicato un nuovo trailer ufficiale per la seconda stagione di Fallout,…

17 ore fa
  • Gaming

Fallout: New Vegas Remastered in arrivo? Secondo un insider, sembra di sì

Jez Corden, noto insider di Windows Central, ha suggerito che, insieme a una presunta remastered…

18 ore fa
  • Gaming

Red Dead Redemption: nuova versione in arrivo per PS5, Xbox Series X|S e Switch 2?

Negli ultimi giorni Red Dead Redemption è tornato al centro dell’attenzione: il gioco è infatti…

18 ore fa
  • Attualità

Elettrodomestici, bonus dal 18 novembre: ecco come ottenerlo!

Il 18 novembre ci sarà il click day per ottenere il bonus elettrodomestici. Chi ne…

23 ore fa
  • Gaming

Valve ha presentato Steam Machine, un “ibrido” tra PC e console: quanto costerà?

Valve ha annunciato ieri la nuova Steam Machine, un nuovo PC compatto collegabile a un…

23 ore fa
  • Cinema & Serie TV

Avatar: Fuoco e Cenere annunciata la durata ufficiale del film

Dopo i grandi successi di Avatar (2009) e Avatar: La Via dell'Acqua (2022) James Cameron,…

23 ore fa