Il virus Dengue continua a colpire in Italia. Questa volta il maxi focolaio è scoppiato nelle Marche, precisamente a Fano. Al momento, i casi rilevati, come riportato da una nota della Regione, sono 102, con altri 10 ancora da confermare. La Regione Marche, tuttavia, afferma che la situazione è al momento sotto controllo, in quanto non sono stati registrati casi gravi o decessi.
La Regione Marche ha rilasciato una nota riguardo al nuovo focolaio di Dengue verificatosi a Fano. Ecco alcuni estratti: “Nel focolaio di Fano sono stati rilevati 102 casi confermati e 10 probabili; non sono stati registrati casi gravi e non si sono verificati decessi. Sono stati ricoverati 35 casi, con una degenza massima di 7 giorni, quasi sempre per precauzione e per procedere più celermente agli accertamenti diagnostici. […] Oggi c’è stato un confronto tra esperti regionali e dell’AST di Pesaro Urbino ed esponenti del Ministero della Sanità, che hanno concordato sulle misure messe in campo per contrastare il focolaio. Sono state messe in atto tutte le misure di sanità pubblica previste e continua la sorveglianza sanitaria.”
Nelle farmacie comunali della zona interessata, sono adesso disponibili i kit con 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante a prezzo calmierato (800 quelli disponibili complessivamente).
Nonostante i tentativi di rassicurare la popolazione da parte della Regione Marche, gli esperti si mostrano preoccupati per l’andamento del virus in Italia. Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, sottolinea l’importanza di avviare le vaccinazioni e di sorvegliare i contatti dei casi per evitare un’ulteriore diffusione. Inoltre, chiede un intervento strutturale per la disinfestazione delle zanzare, avvertendo che la situazione attuale, con 102 contagi, potrebbe espandersi sul territorio.
Roberto Burioni, professore di virologia e microbiologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, considera la situazione della Dengue già “fuori controllo“. Inoltre, afferma che il numero delle infezioni potrebbe essere “come minimo il doppio“. Sottolinea la necessità di eliminare le zanzare tigre per prevenire la diffusione di malattie, ricordando che l’Italia ha eradicato la zanzara anofele nel 1946. Burioni avverte che la Dengue, pur essendo spesso autolimitante, può avere un decorso grave e fatale in alcuni casi. Conclude sperando che il calo delle temperature aiuti a ridurre l’attività delle zanzare, ma mette in guardia sui potenziali rischi se la situazione si fosse verificata in un periodo turistico.
Massimo Ciccozzi, epidemiologo, evidenzia la preoccupazione per la persistenza della zanzara tigre a causa del clima mite di settembre e ottobre. Questo ha facilitato la diffusione della Dengue a Fano. Sottolinea che i fattori di clima, mancata disinfestazione e alta presenza di zanzare tigre hanno contribuito a un focolaio di oltre 100 casi. Inoltre, sostiene che la zanzara tigre potrebbe diventare un vettore efficace per questa malattia tropicale, aumentando le preoccupazioni sanitarie.
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