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Matteo, il sedicenne prodigio della matematica costretto a studiare a Berlino

di Enrico Tiberio Romano

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La fuga di cervelli è un fenomeno che ogni anno colpisce ed impoverisce la penisola italiana, per cui grandi menti, che potrebbero portare un grande contributo in diversi campi di studio, emigrano all’estero in cerca di fortuna, o anche “solo” di un ambiente più stimolante. Queste sono state anche le sorti di Matteo, un sedicenne prodigio di Ostia, costretto a rivolgersi alla Germania per sfruttare il suo talento.

Matteo,la scuola, il talento e la fuga forzata

Dal secondo anno di liceo, direttamente alla facoltà di ingegneria dell’Università di Berlino: è stato questo il percorso di Matteo Bernardeschi, un ragazzo di Ostia. Il giovane avrebbe completato, grazie anche ad un corpo docente capace di intercettarne le qualità, l’intero programma di matematica dei cinque anni di liceo in soli 30 giorni, sbalordendo chiunque. A diffondere la notizia è stato il preside dell’Istituto bilingue Vincenzo Pallotti di Ostia, Vito Giannini, tramite Facebook: “Questa è una storia bellissima e lui è una vera eccellenza, la cui determinazione, volontà, studio e sacrificio ha fatto la differenza”.

Così al Corriere lo stesso Matteo ha raccontato: “Sin da bambino sono sempre stato affascinato dalle materie scientifiche e così è accaduto che durante il corso del primo anno del liceo i miei professori di matematica e di fisica hanno notato il mio spiccato interesse e capacità in queste materie.” Una rapida escalation di risultati ha così convinto la scuola a formulare un programma alternativo affinché esprimesse ogni suo talento, cosa che però presto gli è stata stretta. Così, ha deciso per il test d’ingresso alla facoltà di Ingegneria Aerospaziale a La Sapienza, che ha passato brillantemente … ma non senza problemi. L’Università, infatti, non ha potuto accettare il profilo, poiché dotato di soli 10 anni di scolarità. Il ragazzo ha così virato verso l’Ateneo di Berlino, seppur si siano aperte tante altre possibilità in Regno Unito ed Arizona.

Matteo però coltiva ancora il sogno di studiare in Italia e che si possa scavalcare la burocrazia per invertire il trend della “fuga di cervelli” mentre proseguirà parallelamente la carriera universitaria in didattica a distanza ed il percorso al liceo scientifico. Vi potrebbero interessare anche:

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