In occasione dell’uscita al cinema del nuovo film “Matrix: Resurrections”, ecco 5 curiosità su una delle saghe più conosciute della storia del cinema.
La prima trilogia di “Matrix”, scritta e diretta da Lily e Lana Wachowski, è uscita tra il 1999 e il 2003. Il quarto film, uscito in America nel 2021 e previsto nelle sale italiane il primo gennaio 2022, è diretto solo da Lana, che lo scrive insieme a Aleksandar Hemon e David Mitchell. La saga si basa sull’idea che esistano due realtà: una coincide con la vita di tutti i giorni, l’altra è nascosta. Morpheus offre a Neo la possibilità di scoprire la verità su un mondo virtuale che tiene sotto controllo le persone, detto Matrix. Pillola rossa o pillola blu?
Il protagonista si chiama Neo, anagramma di One: nel film, infatti, ci si riferisce a lui come “the One”, ovvero “l’eletto”, “il prescelto”. Neo è anche anagramma di Eon, ovvero l’emanazione del Dio primo, ed è spesso associato al numero uno, una delle due cifre del codice binario. Non a caso il numero di appartamento di Neo è proprio 101.
Per la Warner Bros dei primi anni duemila era un rischio cimentarsi in un progetto come Matrix, che unisse azione, fantascienza e principi filosofici. Per questo molti attori contattati per il ruolo di Neo rifiutarono la parte, come Will Smith, Brad Pitt, Ewan McGregor e Johnny Depp. Dopo l’ennesimo rifiuto i Wachowski contattarono Sandra Bullock, con l’intenzione di trasformare Neo in una donna, ma l’idea non andò in porto. La scelta finale ricadde su Keanu Reeves. Anche il ruolo di Morpheus non fu tra i più ambiti: rifiutato da Russell Crowe e Val Kilmer, fu infine accettato da Laurence Fishburne dopo aver considerato anche Gary Oldman. Per quanto riguarda Trinity, Janet Jackson rifiutò il ruolo nonostante fosse la prima scelta della regia, poi sostituita da Carrie-Anne Moss. L’agente Smith, che oggi riconosciamo in Hugo Weaving, sarebbe potuto invece essere interpretato da Jean Reno.
In Matrix un ruolo molto importante è quello dei colori, ognuno dei quali ha un significato profondo e preciso. Per tutta la saga predomina il verde, che dà l’idea allo spettatore che le scene siano viste attraverso il monitor di un computer. Il verde è inoltre il colore del decadimento, della malattia e dei morti, come sono visti coloro che vivono nel Matrix. In questo mondo, infatti, il verde è il colore principale.
Un altro importante colore è il blu, usato nel mondo reale. Indica verità, calma e speranza, ma anche malinconia e freddo, sia fisico che interiore. Anche il giallo è spesso presente, in particolare nella transizione tra realtà e Matrix, durante l’allenamento di Neo. Il colore infonde un senso di insicurezza.
Gli occhiali da sole indossati dai personaggi dei film sono sicuramente iconici e riconoscibili, prodotti dalla Blinde. L’azienda, però, dovette competere con altri grandi brand, come Ray-Ban e Arnette, per ottenere il contratto per la saga. Il successo di Richard Walker, fondatore della compagnia, fu dovuto all’idea di progettare da zero degli occhiali da sole basati sui particolari nomi dei personaggi.
Gli occhiali rappresentano un ossimoro per i personaggi nel film. Chi è nel Matrix infatti, pur avendo gli occhi esposti, è “cieco”, non vede la realtà. Chi viene dal mondo reale, come Morpheus quando incontra Neo, nasconde gli occhi ma vede la verità. Questo è reso evidente quando le pillole offerte a Neo si riflettono negli occhiali di Morpheus.
Nel periodo delle riprese del film diversi attori subirono incidenti o infortuni. Reeves si sottopose ad un intervento al collo per il quale dovette indossare un collare, con la necessità di riprogrammare le riprese di alcune scene d’azione. Anche Weaving subì un intervento, stavolta all’anca, per un infortunio avvenuto il primo giorno di riprese. La Moss si slogò invece una caviglia ma, per paura di essere sostituita, non ne fece parola con nessuno fino alla fine. Infine Chad Stahelski, controfigura di Reeves, si procurò diverse ferite, si ruppe alcune costole e si lussò un ginocchio e una spalla.
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di Alice Casati
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