Attualità

Materiale che fa bollire l’acqua più velocemente: innovazione in arrivo?

Guerre e pandemie stanno togliendo, in parte, l’attenzione al più grande problema della nostra epoca, quello ambientale. Fenomeni come la  globalizzazione e la sovrappopolazione hanno messo in evidenza un enorme squilibrio tra le risorse necessarie e quelle disponibili. Mai come oggi, quindi, è importante riflettere e studiare per ridurre al minimo gli sprechi di risorse. Scienziati e studiosi di tutto il mondo sono al lavoro per portare continue innovazioni che permettano di muoversi in questa direzione. Il caso che andremo ad analizzare oggi riguarda un nuovo materiale che potrebbe garantire notevoli risparmi energetici.

La scoperta del MIT: il materiale che favorisce l’ebollizione

Dal rinomato MIT, Massachusetts Institute of Technology, a Boston, arrivano importanti novità. Un team di ricercatori ha pubblicato un studio su Advanced Materials, il cui oggetto sembrerebbe in grado di garantire notevoli risparmi energetici nella vita di tutti i giorni. Al centro dello studio, infatti, c’è questo nuovo materiale, che garantirebbe un’ebollizione dei liquidi più rapida e veloce.

Gli studiosi hanno risolto un problema non da poco. Infatti, hanno fatto rendere al meglio due parametri che, solitamente, agiscono all’opposto: quando viene aumentato uno, l’altro subisce un decremento. Per la prima volta, invece, questi due indici, il coefficiente di scambio termico e il flusso di calore critico, sono stati massimizzati entrambi.

Il problema nel concreto, ce lo spiega il coordinatore dello studio, Youngsup Song:

Se ci sono molte bolle sulla superficie vuol dire che l’ebollizione è molto efficiente; ma se abbiamo troppe bolle sulla superficie, queste possono fondersi, creando una pellicola di vapore sulla superficie di ebollizione“.

La creazione di questa pellicola complica il trasferimento di calore tra la superficie calda e l’acqua, abbassandone l’efficienza.

Acqua che bolle (@Shutterstock)

La soluzione innovativa

La soluzione individuata dal gruppo di ricerca è piuttosto semplice: mantenere le bolle separate. Per fare ciò, il team ha creato una serie di microcavità sulla superficie di ebollizione, distanti 2 millimetri l’una dall’altra. Questo meccanismo garantirebbe il mantenimento della distanza tra le bolle e quindi eviterebbe la creazione della pellicola di vapore.

Siamo, però, solo all’inizio del processo. Come sottolineano gli stessi ricercatori, il progetto, per ora, è stato sviluppato solo in laboratorio e non sarebbe replicabile su scala industriale. La base esiste, ma deve essere sviluppata e adattata alle esigenze della vita reale.

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Alessandro Lucchini

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