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Mariupol: i russi bombardano il teatro usato come rifugio dai civili

di Elena Barbieri

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A Mariupol è stato bombardato il teatro usato come rifugio dai civili ucraini. Secondo il vicesindaco di Mariupol Serhiy Orlov, che ha comunicato quanto avvenuto alla BBC, nel teatro in quel momento si erano rifugiate tra le 1.000 e 1.200 persone.

Attraverso una nota diffusa del Consiglio comunale della città si legge che “È ancora impossibile valutare l’entità di questo atto orribile e disumano, perché la città continua a essere bombardata nelle aree residenziali”.

Sul bombardamento del teatro di Mariupol arriva anche la condanna del ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba. Sulla piattaforma di Twitter in un post ha commentato “Un altro orrendo crimine di guerra a Mariupol: un massiccio attacco russo al teatro drammatico dove si nascondevano centinaia di civili innocenti. L’edificio è ora completamente rovinato. I russi non potevano non sapere che si trattava di un rifugio per civili”.

Bandiera dell’Ucraina (@Shutter Stock)

La situazione a Mariupol era già drammatica

A Mariupol la situazione non era di certo rose e fiori nemmeno prima. Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco, ha detto ieri ai media ucraini che è stato stimato che “circa 350mila persone siano bloccate a Mariupol”. Cnn ha rilanciato un appello di aiuto per coloro che sono bloccati, dato che “la maggior parte delle persone si trova negli scantinati e nei rifugi in condizioni disumane. Senza cibo, acqua, elettricità, riscaldamento“.

Un portavoce della Croce Rossa, sentito da Reuters, ha confermato. La situazione a Mariupol, è “al limite” con la popolazione che è “soffocata in città senza aiuti” e “messa di fronte a scelte impossibili per nutrire se stessi e le proprie famiglie“.

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di Elena Barbieri

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