di Redazione Network NCI
Nel Mar Mediterraneo le temperature sono anche di 5°C al di sopra della media. Il riscaldamento più intenso è stato registrato nel bacino del Mediterraneo occidentale, compreso il Mar delle Baleari e il Mar Tirreno. Queste le anomalie registrate dal Copernicus Marine Service (che fornisce dati marini gratuiti a favore del monitoraggio delle condizioni degli oceani), il quale ha realizzato una mappa in cui sono evidenziate tutte le aree più calde. Sono a rischio molti pesci.
Gli effetti per il meteo
Le temperature marine, in questi giorni, si trovano a una media tra i 3,5 e i 5°C al di sopra della media 1982-2015. Secondo i meteorologi le medie climatiche marine da inizio anno sono sempre state al di sopra delle medie attese dei vari periodi. Siamo, quindi, davanti a valori estremi mai registrati, chiamati in termine tecnico “Marine Heatwave” (ossia, ondata di caldo marina).
Entro la prossima settimana potremmo avere valori estremamente elevati, tra i 28-30°C, delle acque anche sui mari italiani (in particolare, Mar Ligure, Mar Tirreno e alto Adriatico). Se questa tendenza dovesse proseguire si potrebbe parlare di un processo di “tropicalizzazione” del Mediterraneo.
La presenza di temperature marine maggiori, soprattutto in Estate, comporta un serbatoio di energia potenziale per la nascita di fenomeni temporaleschi intensi: i temporali che si formano sulla superficie marina traggono energia dal calore latente da essa fornito. Il rischio è quello di un aumento dei temporali particolarmente violenti, con forti grandinate. In alcuni casi, più rari ma negli ultimi anni più frequenti, anche di tornado.
L’umidità dovuta alla maggior evaporazione causata da queste estreme temperature delle acque raggiunge anche le zone di pianura del Nord. Questo, quindi, non è un problema che riguarda solo le coste.
Gli effetti per i pesci
Il biologo ed ecologo marino, oltre che segretario generale della Fondazione Acquario di Genova, Tony di Natale, in un articolo su Secolo XIX ha esposto in modo chiaro i rischi di tali temperature:
“Il 2025 si sta caratterizzando per una forte onda di calore nelle acque dell’intero Mediterraneo nel mese di giugno, che stavolta comprende anche il Mar Ligure che è stato caratterizzato da una bassa ventosità, e che sta evidenziando una grande anomalia termica dall’inizio della seconda settimana. Il picco massimo della temperatura di superficie di giugno sarà il 30, domani, con ben 29,36°C, seguito da un picco più alto l’1 luglio, con 29.43°C. Significa che questi picchi sono circa 7°C oltre la media, con una media mensile di circa 5°C oltre la media degli ultimi anni per il mese di giugno 2025. È una situazione assolutamente anomala, che implica una serie importante di effetti. Innanzitutto, questa enorme superficie di acqua calda induce una evaporazione elevata, che porterà negli strati bassi dell’atmosfera massa umida. La climatologia è complessa e non sempre facile da prevedere, ma certamente la presenza di masse umide calde può generare fenomeni meteorologici più estremi e piogge più intense del solito. I problemi maggiori sono prevedibili nel mare. Mentre per i cetacei le correlazioni con i cambiamenti climatici si stanno attualmente studiando nell’ambito del progetto Promed condotto dalla Fondazione Acquario di Genova, insieme all’Università di Genova e altri partner, è certo che varie specie marine subiscono variamente una serie di impatti. Per i grandi pesci pelagici, quali tonno e pesce spada, le temperature eccessive oltre i 26°C comportano il blocco dell’attività riproduttiva, che ha solitamente il suo picco proprio nella seconda parte di giugno. Probabilmente si sposterà, se possibile, verso luoghi con temperature più basse. Le specie che compongono le varie parti delle catene alimentari pelagiche potranno o spostarsi orizzontalmente in aree più fresche o andare verso strati più profondi, ma anche la parte orientale del Golfo di Genova, a 30 metri di profondità, ha subito l’impatto di questa onda di calore. A quella profondità, solitamente la temperatura media a giugno è più bassa di 18°C, mentre il 30 giugno 2025, domani, sarà di 19,35°C e l’1 luglio è prevista a 19,43°C”.
Questo implica, spiega sempre il biologo, che i pescatori incontreranno delle differenze per quanto riguarda le specie che cattureranno, con una maggiore presenza di pesci che preferiscono acque calde, piuttosto che specie con una predilezione per le acque fredde. Le tartarughe marine avranno forse più probabilità di deporre uova nel Mar Ligure e nelle parti più settentrionali del Mar Mediterraneo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA