di Gabriele Nostro
A Torino, sul letto di morte di un malato terminale, si è verificato quello che (con un ossimoro) potrebbe definirsi un “miracolo artificiale”…
Una lotta contro il tempo
Durante il mese di giugno, un uomo di 47 anni è stato costretto al ricovero ospedaliero nel reparto di cardiochirurgia del plesso di Molinette della Città della Salute di Torino. Secondo quanto riportato da La Stampa, il paziente sarebbe entrato in cura a seguito di un infarto massivo del ventricolo sinistro per provare a salvarsi la vita, per poi sottoporsi a una terapia di riabilitazione.
I primi medici operanti, dopo averlo assistito entro le proprie possibilità, ne hanno ordinato il trasferimento presso il vicino reparto di terapia intensiva post-cardiochirurgica. Qui, nonostante i migliori accorgimenti, il malato avrebbe visto la sua condizione clinica peggiorare rapidamente e in modo irreversibile. Così, poco dopo quel momento e qualche vano tentativo di migliorarne il quadro clinico, si è fatta largo una consapevolezza: l’uomo si sarebbe potuto salvare solo tramite un trapianto di cuore.
La speranza di trovare un organo e la decisione di andare a nozze
La famiglia dell’uomo ha così proceduto speranzosa con la richiesta, inserendo il paziente in lista per un trapianto d’urgenza nazionale. In tale occasione l’uomo e la compagna, consci delle scarse possibilità di una sana risoluzione, hanno preso una decisione importante; nella circostanza di morte probabile, i due hanno deciso di sposarsi.
A celebrare il matrimonio è stato l’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Torino, direttamente sul letto dove il paziente era costretto a rimanere. Nei contorni del letto nessun fiore, ma solo le immagini della tenera figlia di due mesi della coppia; accanto all’uomo infine, la sposa, con un bouquet “arrangiato”, con alcuni tappi colorati provenienti dalle provette dei prelievi di sangue.
La straordinaria notizia e la svolta per il paziente
Qualche ora più tardi, tra la rassegnazione generale, è poi giunta la magnifica notizia. Era stato trovato un donatore compatibile e bisognava attivarsi per il miracolo; il benefattore si trovava in direzione Napoli. Nel contempo è stata allestita una sala operatoria ad hoc e l’organo è giunto a Torino dopo 12 ore; a questo punto, è cominciato il difficile trapianto, che è andato fortunatamente a buon fine.
Ora il 47enne sta bene e dopo un ottimo decorso, sta ricevendo delle cure nella sezione di cardiochirurgia. E grazie a una serie di interventi incredibili, i novelli sposi potranno continuare ad amarsi.
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