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Mafia: Terra Madre, ecco la recensione di NCR!

di Steven Callea

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Dopo aver trascorso un quantitativo di ore più che esauriente su Mafia: Terra Madre, siamo pronti per presentarvi la nostra recensione dell’ultima fatica di Hangar 13 pubblicata dall’editore 2K Games.

Doveroso specificare che il titolo è stato giocato interamente su Xbox Series X in modalità prestazioni.

Buona lettura!

Bedda matri!

Mafia: Terra Madre si presenta sul mercato videoludico come prequel della trilogia di Mafia, ma allo stesso tempo se ne distacca in quanto prodotto dall’offerta più ridotta, sia in termini di contenuti che di longevità. D’altronde, il prezzo di lancio fissato a €50, ben al di sotto dello standard degli €80 dei giochi AAA, è un chiaro indicatore della strategia scelta dagli sviluppatori: un gioco che offra un’esperienza intensa, lineare e concisa. Infatti, la giocabilità del titolo si estende tra le 10 e le 15 ore, a seconda che si decida di concentrarsi solo sulla storia, saltando persino i viaggi interlocutori, o si scelga anche di mettersi alla ricerca di tutti i collezionabili.

La trama ci mette nei panni di Enzo Favara, un caruso siciliano privato della sua infanzia, perché venduto dal padre all’età di 5 anni come lavoratore nella miniera di zolfo di Don Ruggero Spadaro. Il destino di Enzo appare segnato dal contesto d’origine ed egli è pure obbligato a farsi carico del debito lasciatogli dal padre, perché, si sa, “le colpe dei padri ricadono sui figli”, specie nella Sicilia dei primi anni del Novecento. Il parallelismo con i personaggi narrati da Giovanni Verga è davvero lampante.

A differenza, però, di molte figure verghiane, Enzo non si arrende all’ideale dell’ostrica e medita un futuro migliore per sé. L’occasione per costruirlo gli giunge quando, diciassettenne, in maniera rocambolesca entra in contatto con Don Bernardo Torrisi, che lo prende sotto la sua ala, offrendogli un lavoro da bracciante nella sua tenuta di vigneti. Ben presto, però, Enzo viene introdotto ai compiti criminali assegnati ai sottoposti del Don, diventando a tutti gli effetti un suo picciotto. A complicare ulteriormente la sua vicenda sarà l’amore impossibile scoppiato per Isabella, la figlia del boss.

mafia terra madre

Gameplay usato sicuro

Il gameplay alterna fasi interlocutorie a momenti più concitati, siano essi stealth o sparatorie. I primi offrono meccaniche classiche: accovacciamento, uccisione silenziosa, distrazione dei nemici, saccheggio e occultamento dei cadaveri. Nulla di innovativo, ma abbastanza efficace da generare automatismi nel giocatore. Il primo punto debole è l’IA nemica, incapace di reagire in modo credibile alla presenza del protagonista. Lo shooting restituisce un buon feedback, con una discreta varietà di armi: pistole, fucili a canne mozze, fucili da caccia e granate.

Il coltello merita una menzione speciale: accompagna Enzo per tutti i quindici capitoli, utile sia per uccisioni rapide che per aprire contenitori. Esso si consuma e va affilato con la cote, recuperabile dai cadaveri insieme alle bende per curarsi, ma assume un ruolo spettacolare nei duelli uno contro uno. Queste sequenze, sebbene entusiasmanti, risultano, però, semplici da superare se si padroneggiano le meccaniche di schivata, parata e contrattacco presenti in altri giochi. Il coltello diventa così metafora del siciliano novecentesco, in lotta contro malviventi e traditori che ne forgiano il carattere.

Nelle fasi intermedie, Enzo si sposta con cavalli o automobili, acquistabili e personalizzabili spendendo dinari, ottenibili tramite saccheggi e casseforti. La valuta serve anche per armi e ornamenti, da equipaggiare nel rosario per ottenere bonus. Interessanti sono l’autopedia, con le caratteristiche delle auto, e i collezionabili come lettere, statuine e giornali.

Mafia: The Old Country | Mafia Games

 

Una Sicilia viva e vivace

La Sicilia costruita ad hoc per il gioco è una commistione di elementi tratti dalla regione: il vulcano richiama l’Etna, le rovine templari il sito agrigentino, la cattedrale di San Celeste il barocco siciliano. Ma la cura riposta dagli sviluppatori è rivolta anche ai minimi dettagli, basti osservare la pregevolezza dei carri siciliani, delle ville in stile Liberty, dei muretti a secco, dei mercati cittadini colmi di pietanze sicule e delle cave di zolfo.

Fondamentale è stato il contributo nelle ricerche e nelle indagini sul luogo di Stormind Games, studio di sviluppo catanese. Il risultato finale è un’ambientazione affascinante e verosimile, che accompagna il giocatore in maniera teatrale, come se fosse un palcoscenico. Infatti, la fuoriuscita di Enzo dalla cava segna anche l’inizio della sua ascesa sociale e il pattern dei colori si evolve a seconda delle sue sensazioni.

Ciononostante, Mafia: Terra Madre non è un titolo open-world. Infatti, sebbene sia presente una mappa di pur discrete dimensioni, essa si configura solo come una sorta di collante tra il punto A da cui si parte e il punto B a cui si giunge per avviare la quest. Il free-roaming, inoltre, non è consentito durante la campagna, pena l’avvio di un timer che invita il giocatore a riavvicinarsi all’obiettivo, ma attraverso la modalità Esplorazione, accessibile dal menù principale.

Va assolutamente lodato il lavoro fatto dai doppiatori siciliani, che hanno reso l’esperienza ancora più immersiva e caratterizzante. L’assenza del doppiaggio in italiano è sicuramente una pecca che poteva essere evitata, ma quella di Mafia: Terra Madre è una storia siciliana da vivere in siciliano per essere goduta appieno. Un plauso, poi, è da rivolgere anche alla colonna sonora, che si adatta perfettamente a tutti i momenti della trama, sia quelli più drammatici che quelli più dimessi.

Mafia: The Old Country

Conclusioni

Nel complesso, il gameplay di Mafia: Terra Madre è divertente ma vuoto di innovazioni che avrebbero potuto renderlo ancora più accattivante. L’impressione è che Hangar 13 sia andata sul sicuro, presentando delle meccaniche con cui la maggior parte dell’utenza ha già confidenza. Per tale ragione, però, si deve riconoscere che il gioco manca di identità propria sotto questo punto di vista.

La trama non manca di sezioni avvincenti e spettacolari, ma chi conosce un po’ la storia della criminalità organizzata e il modus operandi cinematografico riuscirà facilmente a prevedere il destino di ogni personaggio. La difficoltà del titolo appare tarata verso il basso, dunque vi consigliamo di alzarla per avere degli stimoli maggiori.

Mafia: Terra Madre è un titolo ben riuscito e confezionato, ma deve essere il punto di partenza per una crescita e un’acquisizione di maggior consapevolezza da parte di Hangar 13, che solo osando di più potrà uscire dalla categoria di studio di seconda fascia.

PRO

  • Ambientazione curata nei minimi dettagli;
  • Doppiaggio in siciliano e colonna sonora;
  • Prezzo di lancio sul mercato.

CONTRO

  • Gameplay privo di tratti peculiari rispetto ai pari genere;
  • IA dei nemici molto deficitaria;
  • Assenza del doppiaggio in italiano.

VOTO: 7.5

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