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Lo sapevi che: una luce invisibile abbandona gli esseri viventi alla morte?

Tutti gli esseri viventi — animali, piante, esseri umani — emettono una luce debolissima, quasi invisibile. Non la possiamo vedere a occhio nudo, ma esiste davvero. È una luce naturale, chiamata dagli scienziati biofotoni, ed è prodotta dal corpo mentre è in vita. Questa luce è milioni di volte più debole di quella di una lampadina. Per vederla, servono strumenti molto speciali, come telecamere ultra-sensibili o fotomoltiplicatori. Non si tratta della classica “bioluminescenza” che vediamo nei pesci delle profondità marine o nelle lucciole, ma di qualcosa di più sottile e silenzioso.

Una luce che non possiamo vedere, ma che c’è

La luce nasce dentro le cellule dei nostri corpi. Ogni cellula, mentre svolge le sue normali attività (come respirare, trasformare cibo in energia, ripararsi, ecc.), produce delle reazioni chimiche. Alcune di queste reazioni generano piccolissime particelle di luce: i biofotoni.

È un po’ come quando un motore acceso produce un lieve calore o suono: il nostro corpo, mentre “funziona”, emette anche un debole “bagliore”. Questa luce è collegata al metabolismo, cioè a tutte le attività che tengono in vita le cellule.

Cervello (@Shutterstock)

Cosa succede a questa luce nel momento della morte?

 Quando una persona, un animale o una pianta muore, tutte le funzioni del corpo si fermano. Le cellule smettono di lavorare. E così, come scoperto da uno studio pubblicato sul Journal of Physical Chemistry Letters, anche quella luce invisibile scompare.

Gli scienziati hanno osservato che, dopo la morte, l’emissione di biofotoni si spegne lentamente, come quando si spegne una candela. Questo è un segno chiaro che la vita è finita. Alcuni ricercatori stanno studiando se questa luce possa essere usata in medicina per capire quanto è in salute un organismo.

Oltre al fatto che le cellule emettono luce, alcuni scienziati pensano che le cellule potrebbero anche “parlarsi” attraverso questi biofotoni. Come se usassero la luce per inviare messaggi tra loro.

Questa è ancora un’ipotesi, ma se fosse vera, significherebbe che la luce ha un ruolo importante anche nella comunicazione interna del nostro corpo, come una specie di linguaggio luminoso.

Un mistero affascinante tra scienza e poesia

Il fatto che la vita emetta luce, anche se invisibile, ha colpito non solo gli scienziati ma anche scrittori, filosofi e artisti. L’idea che “la vita brilla” in senso letterale, e che questa luce si spegne con la morte, è potente anche dal punto di vista simbolico.

Anche se la scienza spiega tutto con reazioni chimiche e fisica, non possiamo fare a meno di trovare qualcosa di poetico in questa scoperta: la vita, davvero, è una luce che brilla nel buio.

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Articolo di Biagi Linda

Fonte:Journal of Physical Chemistry Letters, Focus

Redazione Network NCI

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