di Claudio Cassarà
Disponibile su Disney+ dalla mattina del 10 novembre, “Gloriosi Propositi” è il sesto ed ultimo episodio della seconda stagione di “Loki“. Riprendono i propri ruoli Tom Hiddleston, Owen Wilson, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku, Gugu Mbatha-Raw, Eugene Cordero, Tara Strong e Jonathan Majors. Nuove aggiunte al cast sono Ke Huy Quan, Kate Dickie, Rafael Casal e Neil Ellice. Scritta da Eric Martin, la serie è il secondo prodotto televisivo del 2023 targato Marvel Studios, dopo “Secret Invasion“.
“Loki S2”, la trama: Gloriosi Propositi
È troppo tardi! L’essenza del tempo stesso si sta sgretolando attorno a Loki (Tom Hiddleston), lasciando solamente il nulla. La repentina ricerca di tutti i membri fondamentali della TVA nelle ramificazioni della Sacra Linea Temporale non sembra sia servita a niente. Il “tutto” sta finendo. Nel momento di massima disperazione, il Dio dell’Inganno riesce finalmente a controllare i suoi salti temporali, andando indietro nel tempo.
Grazie al suo nuovo potere, Loki ha tutto il tempo necessario per studiare e ristudiare il funzionamento del Telaio Temporale e capire le motivazioni del loro precedente fallimento. Durante questo lunghissimo processo, il Dio dell’Inganno riuscirà finalmente a comprendere e realizzare i suoi Gloriosi Propositi.
Una conclusione “atipica”
L’ultimo episodio della seconda stagione di “Loki” rappresenta una vera e propria eccezione nel panorama delle serie televisive targate Marvel Studios. Tipicamente, queste non hanno una conclusione tradizionale: nessun arco narrativo viene chiuso completamente e terminano con vari cliffhanger per invogliare gli spettatori a continuare a seguire l’universo cinematografico. Alcuni esempi di questo trend possono essere il discusso finale di “WandaVision” (che, secondo molti, ha rovinato la serie) o l’episodio conclusivo di “Secret Invasion“, colpevole di aver lasciato irrisolte tantissime domande introdotte nelle prime puntate. Persino la prima stagione di “Loki” si era macchiata di questo “crimine”: questa si conclude con un enorme cliffhanger, completamente ignorato da praticamente ogni altro prodotto dell’MCU.
Al contrario di tutti questi esempi menzionati fino ad ora, “Loki S2” si conclude perfettamente: il sesto episodio della stagione chiude in maniera definitiva l’arco narrativo di buona parte dei personaggi, dal Dio dell’Inganno stesso fino al Mobius M. Mobius di Owen Wilson. È proprio quest’ultimo, tra i secondari, ad ottenere la conclusione più soddisfacente. Nel corso della stagione, l’agente della TVA ha sempre dovuto combattere con la possibilità di vivere una vita sulla Sacra Linea Temporale. In “Gloriosi Propositi“, questa sottotrama viene chiusa perfettamente. Inoltre, una conversazione tra Mobius e Loki presente verso la metà dell’episodio aiuta a rendere ancora più “umano” l’agente della TVA. Se il personaggio non dovesse più ritornare nell’Universo Cinematografico Marvel, non possiamo che ritenerci soddisfatti della conclusione degna che ha ottenuto!
Per Tutti i Tempi. Sempre.
Nonostante la gestione di Mobius M. Mobius, il personaggio con l’arco narrativo migliore nella seconda stagione di “Loki” è il protagonista stesso. Il ruolo del Dio dell’Inganno all’interno del Marvel Cinematic Universe ha seguito due “linee” diverse, due veri e propri percorsi paralleli. Giunto sulla Terra colmo di gloriosi propositi, il personaggio (interpretato magistralmente da Tom Hiddleston) è stato il primo grande antagonista affrontato dagli Avengers. Nel corso dei successivi film, si è sempre più avvicinato a suo fratello Thor, diventando uno dei suoi più preziosi alleati. In maniera abbastanza inaspettata, questo “percorso” di Loki arrivò al termine con la repentina morte del personaggio nei minuti iniziali di “Avengers: Infinity War” per mano del Titano Pazzo.
Il secondo “cammino dell’eroe” di Loki è iniziato nella serie dedicata a lui. Per la prima volta, il personaggio poteva finalmente sviluppare sé stesso senza dipendere dalle interazioni con Thor. Per la prima volta, poteva essere il vero e proprio protagonista, poteva realizzare i suoi gloriosi propositi. Non è un caso che esattamente questo sia il titolo del primo e dell’ultimo episodio di “Loki“: Gloriosi Propositi. Perché è esattamente questa l’essenza del personaggio. All’inizio del suo percorso, il Dio dell’Inganno è sempre stato motivato dagli stessi obiettivi. Superare Thor, ottenere un trono, portare a compimento i suoi gloriosi propositi.
In questo finale di stagione (o di serie, in caso non dovesse continuare), Loki realizza il suo vero destino in una delle sequenze visivamente più potenti di un prodotto targato Marvel Studios. Il prezzo da pagare è alto. Ma il Dio dell’Inganno ha finalmente capito il suo scopo, è pronto a tutto per realizzare i suoi gloriosi propositi. Per tutti i Tempi. Sempre.
Loki: Introspezione
Rispetto al resto della stagione, “Gloriosi Propositi” è intenzionalmente più lento. Si tratta di un episodio fortemente introspettivo, praticamente tutto incentrato sul personaggio di Loki. Dopo un inizio adrenalinico, nel quale i membri della TVA cercano in tutti i modi di ripristinare il Telaio Temporale, la puntata rallenta notevolmente. Nella seconda metà, si preferisce dar spazio alle interazioni del protagonista con alcune delle persone più importanti della serie, dal già menzionato dialogo con Mobius fino al gigantesco confronto tra il Dio dell’Inganno e Colui che Rimane.
È un finale di stagione senza vere e proprie sequenze d’azione, sostituite da monologhi e dialoghi. Per quanto abbiamo pregiato il ritmo veloce e sostenuto del primo episodio, rallentare per presentare questo finale è una scelta assolutamente valida. Tutti gli spettatori che si aspettano una conclusione adrenalinica, piena d’azione e di combattimenti rimarranno fortemente delusi; al contrario, si tratta di un’ultima puntata appositamente lenta, al fine di entrare pienamente nella psiche del suo protagonista. E va bene così!
Il “problema Kang“
Non è una sorpresa: la gestione di Kang il Conquistatore come prossima grande minaccia all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel è stata pessima. Dopo la sua apparizione in “Ant-Man and the Wasp: Quantumania“, il personaggio è stato pressoché ignorato da tutti i film e le serie uscite successivamente. La motivazione è evidente, se vengono presi in considerazione i problemi legali che stanno recentemente affliggendo Jonathan Majors. L’intenzione dei Marvel Studios sembra quasi quella di liberarsi dell’attore il prima possibile, sostituendo Kang con un altro grande antagonista dell’universo fumettistico (il più quotato sembrerebbe il Dottor Destino). La seconda stagione di “Loki” sarebbe stata la prova del nove: che sorte spetta al Conquistatore e a Majors?
Come scritto nelle recensioni passate, la Variante di Kang presentata in questa stagione, ovvero lo scienziato Victor Timeley, è stata una delle parti peggiori degli episodi passati. Il fare balbuziente del personaggio, esasperato dalla recitazione sopra le righe di Majors, era completamente dissonante con la minaccia che Kang dovrebbe rappresentare. Nel corso della stagione, Timeley è sempre stata la linea comica delle puntate nel quale spuntava. Aggiungici anche il bizzarro triangolo amoroso tra lui, Ravonna e Miss Minutes e nulla di lui sembra funzionare. Per fortuna, non è così: il rapporto di rispetto reciproco (al limite dell’ossessione) tra lui ed Ouroboros è uno dei momenti più divertenti della stagione, soprattutto grazie alle doti attoriali eccellenti di Ke Huy Quan.
“Loki S2” non prende una vera e propria posizione per quanto riguarda la questione Jonathan Majors e la minaccia Kang. La conclusione di “Gloriosi Propositi” rende possibili sia un rimpiazzo del personaggio come antagonista principale delle prossime fasi che un continuo in questa direzione. Non ci resta che attendere i prossimi prodotti dell’universo cinematografico.
“Loki”: Una serie senza antagonista
Il principale difetto che accomuna tutti gli episodi della seconda stagione di “Loki” è l’assenza (o la terribile gestione) di un antagonista nel vero senso della parola. Quella che sarebbe dovuta essere la serie su Kang ha velocemente perso ogni singolo personaggio relegato al ruolo di nemico: il Generale Dox, che a malapena può essere considerato un villain a causa del minutaggio bassissimo a lei riservato, viene sconfitto in “Breaking Brad“, la seconda puntata; l’alleanza tra Ravonna Renslayer e Miss Minutes, presentata nel mezzo della stagione, riceve una repentina e deludente conclusione in “Il Cuore della TVA“; X-5 (o Brad Wolfe), dopo aver tradito tutti gli agenti della Time Variance Authority per seguire il Giudice Renslayer, viene ingannato da Loki e Sylvie e sparisce completamente dalla serie, non spunta nei due episodi conclusivi. Inoltre, abbiamo già menzionato la minaccia (o la “non-minaccia”) Kang, assolutamente assente fino a “Gloriosi Propositi“.
Non fraintendeteci, esiste un elemento che spinge Loki e gli altri ad agire il più velocemente possibile per salvare il concetto stesso di “tempo”: il sovraccarico del Telaio Temporale è la principale forza antagonistica di tutta la stagione. Per quanto si tratti di una minaccia incombente ben presentata, negli episodi centrali è assente quella sensazione di “urgenza”, tipica dei villain in “carne ed ossa”. Il ritorno di Colui che Rimane in “Gloriosi Propositi” rappresenta un miglioramento: il confronto tra la Variante di Kang ed il Dio dell’Inganno è tra i momenti migliori dell’episodio, rivaleggiato solo dalla sua vera e propria sequenza finale. L’unico problema è che, giunti alla puntata conclusiva, Colui che Rimane ha pochissimo minutaggio. Reintrodurlo prima poteva essere una soluzione migliore!
Considerazioni finali sulla seconda stagione di “Loki”
Dopo un percorso altalenante, “Gloriosi Propositi” chiude perfettamente la seconda stagione di “Loki“. I difetti dell’episodio sono pochi, principalmente legati al ritmo lento, che potrebbe deludere tutti gli spettatori assetati di scene d’azione. I pregi? Tantissimi! Buona parte degli archi narrativi presentati nel corso delle due stagioni vengono chiusi perfettamente, in particolar modo quello di Loki.
Il Dio dell’Inganno e la sua psiche sono i protagonisti indiscussi dell’episodio, che arriva all’apice in una delle sequenze visivamente migliori degli ultimi tempi in un prodotto Marvel Studios. Il suo ruolo all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel può ritenersi concluso, sotto certi punti di vista. Si tratta di una chiusura soddisfacente, anche se leggermente agrodolce: Loki è riuscito a realizzare i suoi gloriosi propositi, sacrificando tantissimo per riuscirci. È la conclusione perfetta per un antieroe del suo calibro!
Nonostante l’assenza di un villain vero e proprio, la seconda stagione di “Loki” risulta un prodotto godibile, pur con tanti difetti negli episodi centrali. Per fortuna, “Gloriosi Propositi” riesce a salvare il prodotto dalla tipica mediocrità associata in questi ultimi tempi con l’universo cinematografico: si tratta, senza alcun dubbio, della migliore serie televisiva dell’MCU!
Pro
- L’incredibile gestione dell’arco narrativo di Loki;
- La chiusura dell’episodio, completamente soddisfacente;
- Lo sviluppo di Mobius M. Mobius;
- La struttura dell’episodio, quasi completamente incentrata sulla psiche di Loki;
- Il ritorno di Colui che Rimane ed il confronto tra la Variante ed il Dio dell’Inganno;
- Il ritmo lento dell’episodio, che aiuta lo spettatore a comprendere meglio il personaggio di Loki, anche se…
Contro
- …questo ritmo lento e l’assenza di vere e proprie scene d’azione potrebbe allontanare una fetta di pubblico;
- L’assenza di un antagonista per l’intera stagione;
- La gestione della “minaccia Kang“, quasi completamente assente;
- Il personaggio di Victor Timeley
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