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Lo sfogo di Ranieri e il caso di Bruges: italiane penalizzate dagli arbitri in Europa

di Gianluca Scognamiglio

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Le polemiche sugli arbitri in Italia sono all’ordine del giorno. Non fa più notizia l’errore: ormai è diventato più facile sottolineare le prestazioni senza strafalcioni da parte dei nostri direttori di gara. La musica però non è tanto diversa in campo europeo. La sconfitta dell’Atalanta in Belgio e il pari tra Porto e Roma sono stati decisamente influenzati dall’insufficiente rendimento dell’arbitro di riferimento. E Gasperini e Ranieri non le hanno mandate a dire…

In Belgio rigore ridicolo allo scadere

Hien sfiora il naso di Nilsson, il quale si rotola a terra come se un portone gli si fosse chiuso in faccia all’improvviso. L’arbitro Meler, di cui parleremo a breve, non esita a indicare il dischetto, assegnando un calcio di rigore ridicolo allo scadere di una partita decisiva come un sedicesimo di Champions League. L’Atalanta non ha perso solo per quello: la prestazione della Dea non è stata sufficiente, ricca di errori e poca attenzione. Ma il pari che stava maturando in casa del Club Brugge avrebbe posto le premesse per un passaggio del turno non difficile al ritorno, da giocare davanti al proprio pubblico.

Invece il direttore di gara turco, tale Halil Umut Meler, ha deciso di decidere, per dirla in poliptoto, l’incontro a modo suo. E dire che un anno fa, al termine di una discutibile prestazione nel proprio campionato, era stato colpito al volto dal presidente dell’Ankaragucu, vittima di un altro arbitraggio ingiusto. Non siamo qui per giustificare la violenza ma, insomma, qualche indicazione a Rossetti (designatore arbitri UEFA) era arrivata…

E per non scadere nel solito, italianissimo, gioco delle accuse di malafede, si può quantomeno discutere del livello di preparazione degli arbitri. In Italia non è una novità, speravamo che tra Champions ed Europa League si potesse trovare un discreto equilibrio. Invece, tra decisioni di campo e VAR inesistenti, come il neerlandese Van Boekel a Bruges, il calcio non trova un attimo di respiro (e soprattutto non ritrova un po’ di giustizia).

Le parole di Ranieri sull’arbitro Stieler

Discorso simile per quanto accaduto in Portogallo tra Porto e Roma. Claudio Ranieri, Sir non a caso, difficilmente si espone come fatto nel post-match di ieri sera. La misura era però colma. Il signor Tobias Stieler, noto in Germania per decisioni non esattamente perfette nel corso delle ultime stagioni, ha recitato il ruolo da protagonista in una partita di Europa League estraendo cartellini con una qual certa celerità sin dall’inizio del match. L’ingenuità di Cristante è evidente, la Roma rimane in dieci (anche) per colpe proprie ma la gestione del tedesco è stata quantomeno rivedibile.

Parliamo peraltro di un arbitro con una qual certa tendenza a favorire le squadre di casa. Doverosa precisazione: non si mette in discussione la buona fede del signor Stieler, quanto più la sua personalità su un campo da calcio, dove evidentemente si lascia facilmente trasportare dall’energia del pubblico di casa. Ed è un dato che riporta lo stesso Ranieri nell’intervista a SkySport, facendolo presente a quel Rossetti pocanzi menzionato. Che forse dovrebbe “conoscere meglio i suoi polli”, prima di assegnare loro determinate partite.

Ciò detto, nulla è compromesso. È vero: Atalanta e Roma sono state penalizzate dagli errori degli arbitri nei loro match d’andata ma sia Gasperini che Ranieri hanno tutte le carte in regola per prendersi il passaggio agli ottavi di finale, rispettivamente in Champions ed Europa League. Sperando di avere nelle gare di ritorno, davanti al proprio pubblico, quel rispetto che i direttori di gara non hanno mostrato negli ultimi due giorni.

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