Nel mondo esistono centinaia di migliaia se non milioni di specie animali. Molte di queste sono ancora sconosciute, soprattutto quelle marine, tuttavia proprio da questo mondo sappiamo dell’esistenza di un gambero assai particolare. Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dal suo aspetto apparentemente innocente, in quanto può rivelarsi molto pericoloso. Scopriamo nei prossimi paragrafi cosa lo rende così temibile…
Partiamo da un semplice dato: il gambero pistola è un animale piccolissimo; il suo carapace di media non supera i 20 millimetri, sebbene alcuni esemplari raggiungano la lunghezza di 5 centimetri. L’evoluzione naturale, tuttavia, ha conferito a questa specie una caratteristica probabilmente unica e invidiabile nel mondo animale. Sotto questa innocente scorza, infatti, si cela un’arma micidiale, estremamente rumorosa e tale da generare deboli flash al plasma di migliaia di gradi. Scopriamo di cosa si tratta.
Ogni esemplare di gambero pistola possiede una chela più grande dell’altra, il cui straordinario potere è dato dall’incredibile velocità di chiusura di quest’ultima. Prima ancora di “sparare”, tuttavia, il gambero sfrutta un giunto scorrevole che, una volta aperta la chela, permette di accumulare una forte tensione. Con l’arma “carica”, il gambero contrae i muscoli sbattendo le punte delle chele, così da generare dei veri e propri proiettili d’acqua. Una vittima di piccole dimensioni che viene investita dalla potente onda d’urto nella maggior parte dei casi è destinata a morire all’istante, oppure viene stordita. In ogni caso, l’energia liberata è tale che, addirittura, si può generare un breve flash di plasma, il cui calore può anche superare i 4000 °C; alcuni scienziati, infatti, hanno ricreato con una stampa 3D una chela di dimensione maggiore, così da poter studiare il suo funzionamento e questo particolare fenomeno.
Un elemento ancora più stupefacente, tuttavia, concerne il rumore dello scoppio, che può raggiungere anche i 210 decibel. È importante sottolineare, comunque, che il frastuono in questione non è causato direttamente dalle chele. Il loro impatto, infatti, può spruzzare un getto d’acqua di 100 chilometri all’ora, generando quindi delle bolle di vapore a una temperatura molto alta, che, una volta esplose, causano il rumore descritto in precedenza. Durante la Seconda guerra mondiale, il rumore di questi gamberi era tale da interferire addirittura con le apparecchiature sonar della marina. Guardando questa situazione da un altro punto di vista, tuttavia, è stato possibile sfruttare la presenza di questi animali proprio per nascondere i sottomarini dai nemici. Se siete curiosi di vedere il gamberetto in azione, questo video della BBC può soddisfare la vostra curiosità.
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