di Redazione Network NCI
A Melito di Napoli, una litigata per futili motivi, probabilmente dovuta alla fuga di un pappagallo domestico, è sfociata nell’uccisione del poliziotto Ciro Luongo. A commettere tale reato è il figlio della sua compagna, un ragazzo di 21 anni, armato di un coltello da cucina.
La lite
Ciro Luongo era un ispettore di polizia di 58 anni. Da tempo fra lui e il ragazzo c’erano dei dissidi, degenerati nella loro ultima, tragica, litigata. Questa avrebbe avuto origine da una presunta disattenzione del ragazzo, che avrebbe lasciato la portafinestra del balcone della camera da letto aperta, permettendo al pappagallo di scappare. Il litigio è degenerato con insulti, offese e, dopo circa 20 minuti, in una pugnalata al petto risultata fatale. L’arma l’avrebbe presa in cucina: si tratta di un coltello di trenta centimetri. Il ragazzo è poi fuggito, ma è stato rintracciato dopo qualche ora a Bacoli, a casa di suo padre, e nei suoi confronti è stato emesso un decreto di fermo.
Questa ricostruzione degli eventi è stata realizzata al termine di un interrogatorio svoltosi in questura a Napoli. La Polizia di Stato è stata inoltre aiutata da un testimone oculare: il figlio della vittima e della compagna dell’uomo.
Ciro Luongo: un uomo benvoluto
Ciro Luongo era considerato un poliziotto di grande esperienza e un uomo benvoluto. La sua uccisione ha destato sgomento tra chi lo conosceva e tra i suoi colleghi.
Il questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha espresso in una nota il cordoglio e la vicinanza ai familiari del defunto:
“A nome mio personale e di tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato di Napoli e provincia, esprimo profondo cordoglio per la drammatica scomparsa del Vice Ispettore Luongo. In questo momento di grande dolore ci stringiamo ai familiari e ai colleghi del Commissariato di Giugliano- Villaricca”.
Fonti: Il Messaggero e SkyTg24
Articolo di Noemi Barlocco per Nasce Cresce Ignora.
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