Un ennesimo attacco ad una base UNIFIL si è verificato nel sud del Libano. La base è stata colpita nello scambio di colpi d’artiglieria fra le Forze di difesa d’Israele e le truppe di Hezbollah. Nella detonazione dei colpi sono rimasti feriti quattro caschi blu italiani.
Secondo quanto è trapelato all’ANSA da parte di fonti di governo, attualmente i quattro feriti italiani non sarebbero in pericolo di vita. Nel mentre si sta cercando di ricostruire l’accaduto per comprendere precisamente le dinamiche e, di conseguenza, le responsabilità. Non è ovviamente la prima volta che le basi militari UNIFIL rimangono coinvolte nel conflitto in corso: l’ultimo episodio pochi giorni fa, proprio il 19 novembre. Il quartier generale del contingente italiano del settore Ovest di UNIFIL a Shama è stato colpito da otto missili. Probabilmente questi ultimi sono stati lanciati da Hezbollah, nella stessa giornata in cui sono accaduti medesimi episodi in altre basi UNIFIL.
In un comunicato UNIFIL ha spiegato cos’è accaduto. Due razzi da 122mm hanno colpito il quartier generale del settore Ovest di UNIFIL a Shama, ferendo quattro peacekeeper italiani appartenenti alla Brigata Sassari, Ad essere colpiti sono stati un bunker e un’area logistica utilizzata dalle truppe internazionali. “Questo è il terzo attacco alla base UNIFIL di Shama in una settimana”. Si può leggere nella nota. “L’UNIFIL esorta vivamente le parti in lotta a evitare di combattere vicino alle sue postazioni. L’inviolabilità dei locali e del personale delle Nazioni Unite deve essere sempre rispettata. Qualsiasi attacco contro le forze di pace costituisce una grave violazione del diritto internazionale e della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Gli attacchi deliberati o accidentali contro le forze di pace in servizio nel Libano meridionale devono cessare immediatamente per garantire la loro sicurezza e sostenere il diritto internazionale“.
“Ancora una volta è inaccettabile quello che sta accadendo. Diciamo con fermezza a Hezbollah che i militari italiani non si possono toccare“. Così ha commentato categorico Antonio Tajani riguardo all’accaduto, proseguendo “Se pensano di continuare a fare danni alle basi italiane hanno sbagliato. Hezbollah non può pensare di giocare con le armi, se non le sanno usare decidano di fare altro. Lo dico con grande determinazione e fermezza: i militare italiani non si toccano, sono forze di pace e non di guerra e proprio per questo motivo nessuno deve toccarle“. Anche Giorgia Meloni ha commentato “Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di UNIFIL in Libano“. Proseguendo con: “Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano“.
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