Lo comunica lo Stato maggiore dell’esercito italiano in una circolare. L’Italia si prepara a scenari di guerra e lo fa aggiornando le disposizioni per soldati, armi, missioni e congedi. Naturalmente, si tratta di una misura preventiva che l’esercito italiano sta mettendo in atto ma necessaria, considerando i “mutamenti del contesto internazionale“.
Le novità per i soldati
A quanto riportato sulla circolare, nei mesi a venire si dovrà porre “particolare attenzione nel valutare le domande di congedo anticipato, in quanto in un momento caratterizzato dall’intensificarsi delle tensioni geopolitiche“. Lo riporta Corriere della Sera in dettaglio. Sostanzialmente, si chiede agli uffici addetti nel rilascio di congedi di fare tutto il possibile per far in modo che “risorse pregiate” possano essere disponibili in questo momento di crisi.
Particolare attenzione, poi, si pone agli ufficiali in ferma prefissata, cioè coloro che sono chiamati a prestare servizio per un periodo di 30 mesi. Questi ultimi dovranno alimentare unità in prontezza per i prossimi due anni ed essere anche disposti a spostarsi in una sede diversa da quella abituale, ricorrendo in caso all’istituto del “comando“.
Addestramento, missioni e armi
Secondo la circolare, anche gli addestramenti subiranno modifiche importanti. Questi, infatti, dovranno essere totalmente indirizzati al warfighting. Tutte le esercitazioni che non sono collegate a questo e alla prima e seconda missione dovranno essere rinviati.
Altra importante novità riguarda le missioni. Si chiede nella circolare di aumentare l’omogeneità e il coordinamento delle forze in missione, evitando il frazionamento di unità. Le richieste di concorso operative dovranno essere gestite a livello centrale.
Infine, nella circolare si parla anche di un miglioramento dell’equipaggiamento. Si chiede di “provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”.
Le regole e le nuove disposizioni contenute nella circolare pubblicata oggi, come già detto, costituiscono un’importante misura di prevenzione a qualsiasi futuro scenario. L’esercito italiano fino a questo momento è stato forse uno tra i meno preparati alla guerra tra quelli in Europa. Lo stesso Stato maggiore dell’esercito ha motivato queste misure affermando che:
“il Vertice di Forza Armata adegua le priorità delle unità dell’Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale” e spiegando che si trattano solo di “precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti”.
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di Gianmichele Trotta
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