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Leak, rumor e voci di corridoio: fanno davvero bene all’industria?

di Riccardo Rizzo

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Nel corso del tempo nella comunicazione videoludica si sono diffusi sempre di più i leak, i rumor e le voci di corridoio. Stiamo parlando di tutte quelle informazioni non confermate, trapelate in rete da leaker conosciuti o da figure ignote, che in alcuni casi anticipano gli annunci e le comunicazioni ufficiali.

Il recente caso di GTA 6 è esemplare. Lo scorso anno Rockstar Games è stata vittima di un’imponente fuga di notizie, che ha portato alla luce moltissimo materiale ancora in via di sviluppo. Da allora i leak si sono susseguiti senza sosta. Infine, tra il 7 e l’8 novembre Bloomberg ha pubblicato un report che ha anticipato di alcune ore il messaggio ufficiale della compagnia sull’arrivo di un trailer del “prossimo Grand Theft Auto” e di fatto rovinando la vera sorpresa. Questo ci ha fatto riflettere sulla situazione generale della comunicazione dell’industria, ormai troppo influenzata da informazioni non ufficiali. I leak e i rumor sono davvero un bene per il settore e per il pubblico?

Leak e rumor: una diffusione esponenziale

Negli ultimi anni, con l’avvento di internet e la diffusione dei social, il fenomeno dei leak e dei rumor è aumentato esponenzialmente. Sempre più spesso in rete è possibile trovare delle informazioni non confermate o delle anticipazioni su dei giochi in uscita o sui titoli che di lì a breve verranno mostrati nell’evento di presentazione di turno. Vedere queste notizie non è obbligatorio, ma a volte le si incontra involontariamente, rovinandosi automaticamente la sorpresa della scoperta.

John Junyszek, uno sviluppatore di Halo, ha centrato perfettamente la questione. Su X ha scritto che quando c’è un leak, la sorpresa spettacolare “ora è diventata un’aspettativa”. I rumor, in effetti, fanno proprio questo: creano delle aspettative. Delle aspettative che però sono potenzialmente irrealizzabili, dato che si basano su informazioni non ufficiali e soprattutto derivanti da un progetto ancora in via di sviluppo, e dunque soggetto a dei cambiamenti. Leggendo varie anticipazioni, l’utente si crea una sua idea del gioco, che però si basa su delle informazioni parziali e non confermate. Quando poi tale titolo verrà ufficializzato, dovrà fare i conti con le aspettative dei giocatori, che nel mentre si sono immaginati la propria versione ideale.

Inoltre, i leak rovinano proprio l’esperienza stessa dell’annuncio. Leggere la conferma dell’arrivo di un trailer di GTA 6 è stato bellissimo, ma quanto sarebbe stato bello scoprirlo in un apparentemente tranquillo primo pomeriggio di novembre?

Danneggiare il pubblico e gli addetti ai lavori

John Junyszek tocca poi un altro punto fondamentale: quello degli sviluppatori. I leak, infatti, spesso compromettono mesi o anni di lavoro di decine e decine di persone, che con passione e dedizione hanno lavorato all’annuncio del proprio progetto. Sempre su X scrive:

“Immaginate: voi e i vostri compagni di squadra avete sognato questo momento fin dal primo giorno. Ora che il gioco è quasi pronto, interi team hanno iniziato a pianificare l’annuncio in modo veramente memorabile per i fan, lo studio e la comunità di gioco nel suo complesso. Poi, poco prima dell’annuncio, qualcuno si prende la responsabilità di rovinare tutto, privando milioni di fan (e il team con cui siete stati in trincea) dell’annuncio che meritano”.

Insomma, non deve essere piacevole, soprattutto quando come nel caso di Rockstar Games anche altri fattori rischiano di compromettere lo sviluppo, come ad esempio la grandissima fuga di notizie dello scorso anno scaturita da un attacco hacker.

Una situazione complessa

Ma di chi è la colpa quando si parla di leak? Del giornalista che lo riporta o della fonte interna che rivela la notizia (spesso rimanendo anonima al grande pubblico)? Stabilire dei confini è difficile, specie perché questi sono molto labili e riguardano la deontologia di ognuno. John Junyszek in particolare non sembra prendersela con Jason Schreier (il giornalista che ha pubblicato il report che ha anticipato l’annuncio ufficiale), sottolineando che in generale ha “fatto luce su molti giochi e storie del settore che meritavano di essere trattati”.

Spesso, invero, i leak e le fughe di notizie permettono di fare chiarezza su alcune produzioni o questioni dubbie. Non sarebbe dunque corretto giudicare in via definitiva e unilaterale le voci di corridoio e i rumor, perché questi riguardano svariati ambiti e contesti. Non è possibile, di fatto, semplificare la questione a “i leak sono un bene o un male per l’industria”, ma bisogna analizzare caso per caso. Per quanto riguarda quello specifico di Grand Theft Auto, crediamo che non era necessario anticipare l’annuncio di un annuncio, soprattutto viste le difficoltà di Rockstar Games in seguito all’attacco hacker.

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