di Steven Callea
Piers Harding-Rolls, analista di mercato presso Ampere Analysis, sostiene che i prezzi dei videogiochi potrebbero aumentare il prossimo anno. Nello specifico, a vedere un’impennata del proprio prezzo dovrebbero essere i costi legati alle microtransazioni.
La previsione
Harding-Rolls ritiene che anche nel 2026 il prezzo standard di 70$ per i giochi AAA (80€ in Europa) non sarà intaccato. Nonostante le case videoludiche stiano cercando di massimizzare i profitti dalle vendite, sanno bene, però, che un improvviso innalzamento dei prezzi di listino sarebbe tutt’altro che ben gradito dal pubblico.
L’analista, pertanto, si è soffermato maggiormente sulle possibilità di azione nel settore delle microtransazioni, dove davvero le aziende hanno un grande potenziale remunerativo. Queste, difatti, sono state le sue parole in merito: “Poiché sono la fonte principale di spesa nell’intero mercato dei videogiochi, potrebbe verificarsi un’ulteriore inflazione in questa parte del mix di monetizzazione”.
“In generale, ritengo che sia più facile modificare il valore di un pacchetto IAP e che un aumento di prezzo su un pacchetto economico sia più facile da attuare senza compromettere il sentiment dei giocatori”. Ciò non esclude, tuttavia, che altri possano decidere di assecondare la strategia Nintendo, che ha creato un unicum videoludico piazzando i suoi giochi fisici a 80$ (90€ in Europa).

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