Abuso di droghe (@pixabay)
Secondo uno studio sui marker genetici, le dipendenze da alcol e droghe invecchiano il cervello a livello molecolare, cosa che spiega il perché chi abusa di alcol e droghe va incontro precocemente a malattie neurodegenerative.
Secondo una ricerca realizzata presso il Department of Psychiatry and Behavioral Sciences dell’University of Texas Health Science Center di Houston e pubblicata sulla rivista Genimic Psychiatry, primo firmatario Bruno Kluwe-Schiavon, i risultati dello studio si concentrano su quella che sembrerebbe una scelta individuale, ma che invece influenza l’intero sistema socio-sanitario.
“La questione non è se le droghe uccidano, questo già lo sappiamo. La domanda più pregnante, nuova e provocativa sollevata da questo studio basato su dati anatomici, non è neppure se le droghe invecchino il cervello in maniera cosmetica o metaforica, ma come lo fanno a livello cellulare e molecolare, attraverso la metilazione del genoma”
Questo il commento di Julio Licinio, editor-in-chief di Genimic Psychiatry.
La ricerca consisteva nello studio del cervello di 58 persone, defunte, che in vita erano dediti al consumo di sostanze (alcol, oppiacei o stimolanti). La particolarità di questo studio sta nel fatto che per la prima ci si è concentrati sui marker genetici specifici del cervello, ovvero una modificazione chimica del Dna che non altera la sequenza genetica, ma l’espressione dei geni e, di conseguenza, determinando quali geni sono attivi e quali invece non lo sono. Così si esprime sullo studio Kluwe-Schiavon:
“Il nostro studio è il primo che ha investigato l’accelerazione dell’invecchiamento cerebrale indotto dall’abuso di sostanze utilizzando l’orologio biologico epigenetico specificamente studiato per i tessuti cerebrali. Un approccio che ci ha consentito di cogliere aspetti unici del processo di invecchiamento all’interno del cervello che non avrebbero potuto essere svelati utilizzando metodiche più generali”
I ricercatori si sono concentrati in particolare sull’area della corteccia prefrontale dorsolaterale, che ha il compito di svolgere importanti azioni decisionali e di controllo e che sembra particolarmente vulnerabile all’abuso di sostanze. Attraverso questi studi, i ricercatori hanno scoperto che le sostanze invecchiano precocemente il cervello attraverso azioni diverse a livello neurobiologico.
Sono diverse, comunque, le malattie a cui le persone che soffrono di dipendenze sono a rischio (i problemi cardiovascolari, polmonari e metabolici, i disturbi alimentari e del sonno, la scarsa attività fisica, l’epatite, l’Hiv ecc.) e questa serie di problematiche sommate a condizioni di deprivazione non fanno altro che aumentare lo stigma sociale nei loro confronti e limitare l’accesso ai servizi sanitari.
Fonti: Corriere della Sera, Italian Directory, FeDerSerd.
Scritto da: Gaia Cobelli
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