di Redazione Network NCI
L’autopsia di Simona Cinà, la giovane pallavolista ventenne originaria di Capaci, rivela che la morte sarebbe avvenuta per annegamento. I medici legali hanno trovato acqua nei polmoni. Resta da chiarire l’orario del decesso.
L’autopsia e i risultati
Il primo esame autoptico svolto su Simona Cinà, deceduta in una villa a Bagheria, rivela che la morte sarebbe avvenuta per annegamento. Sono stati esclusi problemi cardiaci che potrebbero aver causato un malore improvviso, esclusi anche infarto e patologie congenite affini. L’ipotesi più plausibile resta l’annegamento, perché nei polmoni della giovane pallavolista è stata trovata acqua. Gli inquirenti stanno vagliando svariate ipotesi e hanno richiesto l’esame tossicologico, dopo l’autopsia. Non escludono infatti che la ragazza possa essere caduta in piscina dopo aver assunto involontariamente droghe o alcol. Come riportato da TGCom24, resta da chiarire anche l’orario del decesso, con i medici legali che stanno continuando a lavorare per chiarire i lati ancora sconosciuti dell’accaduto.
La tragedia
La tragedia si è consumata in una villa a Bagheria, dove la ragazza era stata invitata per festeggiare la laurea di alcuni amici. Nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi, i tentativi di rianimazione sono stati purtroppo inutili. La famiglia della vittima ha subito sollevato dubbi riguardo la dinamica, anche se alcuni sono stati successivamente chiariti dalla procura.
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Articolo a cura di Enrico Roca
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