di Redazione Network NCI
Alla 82ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia tra i film presentati c’era anche La voce di Hind Rajab. Il film tratto da una storia vera ha vinto vari premi, tra cui il leone d’argento, ed è stato scelto per rappresentare la Tunisia agli Oscar del 2026.
Una storia vera
Il film racconta la storia di quattro membri della Mezza Luna Rossa che il 29 Gennaio 2024 ricevono una richiesta di salvataggio da un veicolo a Gaza. A rispondere è Omar A. Alqam (interpretato da Motaz Malhees) ma la chiamata si interrompe. Poco dopo Omar scopre però che nella macchina a Gaza c’è una bambina. La giovane Hind Rajab di quasi 6 anni è circondata dai corpi dei suoi parenti mentre attorno a lei è pieno di soldati israeliani armati. Omar insieme ad alcune colleghe, Rana Hassan Faqih (Saja Kilani)e Nisreen Jeries Qawas (Clara Khoury), cercano di restare in contatto con la bambina e di avvertire i suoi genitori, ancora in vita, mentre il loro responsabile Mahdi M. Alijamal (Amer Hlehel) cerca di ottenere il via libera dall’esercito, che occupa la strada, per mandare i soccorsi.
Una voce vera
La particolarità del film sta anche nel fatto che tutte le chiamate nella pellicola sono le vere registrazioni delle telefonate tra Hind Rajab e il gruppo.
Il fatto di mescolare veri elementi alle ricostruzioni è una cosa che si ripete nel film. Più avanti infatti ci viene mostrato un quinto membro della Mezza Luna Rossa fare un video. Ma noi vediamo la scena da dietro il telefono che filma e capiamo subito una cosa. Il video che “sta venendo fatto” è il vero video registrato quel giorno e le voci che sentiamo sono le vere voci dei presenti.
Questa cosa, oltre a sorprendere dal punto di vista tecnico lo spettatore gli ricorda che questa è una cosa che è veramente successa.
Il resto non conta
La regia non è il punto forte del film (se non in alcuni momenti importanti), ma è da ammirare la bravura con la quale vengono gestite le inquadrature, ogni volta diverse nonostante gli eventi si svolgano principalmente nella stessa stanza. La pellicola dal punto di vista attoriale è sconvolgente, forse perché quella che vediamo non è del tutto finzione. Fin da subito si capisce infatti che le lacrime versate dagli attori sono vere e che la loro tristezza è così straziante e contagiosa perché vera.
Pro e Contro
Pro
Recitazione: più che coinvolgente;
Storia: Più che necessaria in questo periodo storico;
Realizzazione: L’idea di unire recitazione a elementi reali aiuta il film a raggiungere il suo obbiettivo.
Contro
Doppiaggio assente: Alcuni potranno non apprezzare i sottotitoli;
Regia: Molto semplice (tranne in alcuni punti).
Quello di questo film è un caso più unico che raro, perché il lato tecnico importa relativamente. La regia, la recitazione e le musiche sono solo un mezzo per raccontare qualcosa di più grande. La voce di Hind Rajab non è un film, ma una lettera che spiega quanto brutto possa essere il mondo e cosa bisogna essere disposti a fare per anche solo provare a cambiare le cose e salvare una vita.
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Articolo di Candido Di Pierro
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