Vladimir Putin @Shutter Stock
Le aspre sanzioni che la Comunità Internazionale ha assegnato alla Russia cominciano a farsi sentire. Inoltre, il rublo, la moneta russa, ha perso quasi la metà del suo valore a causa della guerra in Ucraina, portata avanti da Putin. Queste sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato le maggiori compagnie di rating a svalutare il debito russo e rendere sempre più concreto il rischio di default. Andiamo a vedere insieme di cosa si tratta.
Il default, tradotto in italiano come “insolvenza“, altro non è che una situazione finanziaria in cui il debitore non è in grado di assolvere i propri debiti entro i termini stabiliti. La situazione di default può colpire sia privati cittadini che Stati sovrani. Per fare un esempio più vicino a noi, si trattò di default sovrano quando nel 2012 la Grecia non riuscì a pagare il suo debito di 138 miliardi di dollari.
Un ipotetico default comporterebbe gravi perdite anche per gli operatori finanziari nel resto del mondo; ragion per cui, è necessario arginare questo fenomeno. In pratica, se la Russia si ritrova in default, molte banche nazionali non potranno onorare i propri debiti all’estero, causando così una perdita di liquidità in occidente.
Ciò che gli operatori finanziari cercheranno di fare è di minimizzare i danni per l’occidente causati da un’ipotetico fallimento, e massimizzarli per lo Stato aggressore, stando a quanto riporta Milano Finanza.
A causa del rischio di default, alcune delle agenzie di rating più importanti del settore quali S&P, Moody’s e Fitch hanno ridotto il merito di credito di Mosca. Stando a quanto riporta Qui Finanza, per S&P il rating sovrano di Mosca passa da BB+ a CCC- sottolineando, quindi, il rischio di insolvenza dei debiti. Anche Moody’s e Fitch declassano il rating, portandolo su “junk“, letteralmente “spazzatura”; “Il downgrade segue l’imposizione di misure che riteniamo aumenteranno in modo sostanziale il rischio di default” – afferma l’agenzia americana S&P.
Prossimamente la Russia dovrà affrontare delle scadenze molto importanti, che potrebbero seriamente confermare la possibilità di default dello Stato. La prima scadenza sarà il 16 marzo, data entro la quale la Russia dovrà pagare una tranche di cedole pari a oltre 100 milioni di dollari. Una seconda importante scadenza sarà il 4 aprile; questa volta però ammonta a 2 miliardi di dollari.
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di Gianmichele Trotta
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