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La Russia denuncia la NASA per boicottaggio

di Redazione NCI

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La Russia ha deciso di denunciare la NASA per il fallimento della missione spaziale della navicella spaziale russa Soyouz. Secondo quanto affermato dal TASS di Mosca, l’astronauta americana Serena Auñón-Chancellor, scelta per la spedizione, avrebbe manomesso con un trapano l’astronave, in modo da tornare in anticipo sulla Terra.

La NASA e il Governo americano difendono la donna, spiegando che la Russia sta speculando sull’accaduto, cercando in ogni modo di trovare un colpevole per il fallimento della missione.

Dalla Russia, “l’astronauta avrebbe litigato con l’amante”

Russia

Le notizie che arrivano dalla Russia sarebbero clamorose, se confermate. Secondo l’agenzia TASS, Serena Aunòn-Chanchelor avrebbe avuto un amante a bordo, insieme a lei. Tra i due sarebbe scoppiata una lite, che avrebbe reso impossibile la loro convivenza a bordo della navicella spaziale. Agendo d’impulso, Serena avrebbe deciso di sabotare la Soyouz con un trapano. Voleva tornare prima sulla Terra da suo marito, Jeff Chancellor, assistente professore di fisica alla Louisiana State University.

Finora nessuno avrebbe scoperto l’identità dell’ipotetico amante. I russi, dopo aver controllato l’astronave, hanno trovato dei graffi vicino al foro che ha provocato la perdita di pressione alla Soyouz. I danni li avrebbe causati una mano vacillante” che avrebbe fatto scivolare il trapano, provocando le scalfitture.

Gli USA difendono Serena 

Gli Stati Uniti hanno prontamente risposto alle accuse della Russia, spiegando come siano “attacchi falsi e privi di ogni credibilità”. Secondo gli stessi, le agenzie russe avrebbero creato appositamente le prove per accusare Serena Aunòn-Chanchelor per il fallimento della missione.

Per gli Stati Uniti la Roscosmos, l’agenzia spaziale della Russia, considera la disfatta della Soyouz inaccettabile. L’amministratore della NASA Bill Nelson, attraverso un post su Twitter, ha difeso l’astronauta: “Supporto pienamente Serena”. La NASA infine, spiega che la perdita di pressione non ha causato nessun danno ai passeggeri dell’astronave, mai realmente stati in pericolo di vita.

 

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di Davide Gerace

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