Laser (@Shutterstock)
La Marina degli Stati Uniti, US Navy, ha testato con successo il suo sistema Laser ad alta energia con abbagliamento ottico e sorveglianza integrato, o HELIOS, su una delle sue navi da guerra nell’anno 2024.
Secondo un rapporto recentemente pubblicato, la Marina degli Stati Uniti, US Navy, ha testato con successo il suo sistema Laser ad alta energia con abbagliamento ottico e sorveglianza integrato, o HELIOS, su una delle sue navi da guerra nel 2024.
Il cacciatorpediniere di classe Arleigh, Burke Preble ha sparato con il suo sistema HELIOS per colpire un drone aereo durante un’esercitazione di test sulle armi.
Il rapporto, includeva una foto in bianco e nero che mostrava una striscia di luce bianca che si irradiava dalla nave verso il cielo. Il Centro per le contromisure, un programma sviluppato nel 1972 per valutare la capacità del Dipartimento della Difesa di combattere le minacce tecnologiche emergenti, ha condotto 32 test nell’anno 2024, che includevano “lo sviluppo e la valutazione di armi a energia diretta”.
Questo test condotto sul cacciatorpediniere, è stato eseguito per verificare e convalidare la funzionalità, le prestazioni e le capacità del sistema HELIOS. Non è chiaro dove abbia avuto luogo il test. La nave è partita dalla base navale di San Diego, in California, nel settembre 2024 ed è arrivata a Yokosuka, in Giappone, il 12 ottobre 2024.
La guerra senza pilota, nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, dove le navi della Marina hanno intercettato droni e missili lanciati dai ribelli Houthi, ha sottolineato la necessità di accelerare l’utilizzo della tecnologia per la Marina.
Nel 2024, il vice ammiraglio Brendan McLane, riconoscendo che la Marina non aveva un laser da utilizzare, notò che un’arma a energia diretta avrebbe aiutato le navi da guerra statunitensi contro i combattenti Houthi. L’integrazione dei laser sulle navi della Marina consentirebbe anche agli equipaggi di conservare le munizioni, secondo quanto riportato in precedenza dal Military Times. Secondo lo stesso rapporto, il Dipartimento della Difesa ha speso 1 miliardo di dollari all’anno per sviluppare laser e microonde ad alta energia, ma senza i risultati tangibili.
Il servizio ha dovuto affrontare sfide nello sviluppo e nell’implementazione di armi a energia diretta per una miriade di ragioni, tra cui la difficoltà nel determinare l’uso del laser sul campo e la preoccupazione che il sistema non soddisfi le esigenze operative. Anche lo sviluppo tecnologico complessivo, la ricerca di una fonte di energia a bordo delle navi e i potenziali ostacoli presentati dall’ambiente, come nebbia e vento, si sono rivelati impegnativi.
Lockheed Martin ha consegnato il laser da oltre 60 kilowatt alla Marina nell’agosto 2022, quando è diventato il primo sistema laser tattico ad essere installato su navi esistenti.
Attualmente, la Marina dispone di otto abbagliatori laser Optical Dazzling Interdictor, o ODIN, che interrompono i sensori nemici. C’è anche un dimostratore di sistemi di armi laser, o LWSD, installato su una nave da trasporto anfibia di classe San Antonio.
Articolo di Bazzani Giulia
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