Atomo (@Shutterstock)
Per la prima volta in assoluto degli scienziati sono riusciti a modificare la natura stessa della luce facendole assumere uno stato della materia molto caratteristico che prende il nome di supersolido. Gli esperimenti di oggi potranno inizialmente apparire di difficile comprensione, ma è importante approfondire cosa sia successo e quali implicazioni potrebbero avere.
Il mondo quantistico, notoriamente sfuggente alla nostra comprensione, presenta spesso caratteristiche del tutto controintuitive. Il tema del giorno non fa certo eccezione. Attraverso un esperimento straordinario pubblicato su Nature, infatti, un team composto da scienziati principalmente italiani ha trasformato la luce in un materiale quantistico che sfida ogni categoria conosciuta, comportandosi simultaneamente come un cristallo solido e un fluido senza viscosità.
Fino alla realizzazione di questo incredibile risultato, l’esistenza di tale stato della materia, definito esotico, poteva solo essere immaginata. A dire il vero sono ben 15 anni che l’idea di rendere la luce un solido aleggiava in questo complicato quanto affascinante ambito di ricerca. Nel 2009 infatti Daniele Sanvitto, ricercatore del CNR, dimostrò che la luce poteva comportarsi come un fluido rivelando proprietà straordinarie di quest’elemento. Tuttavia, il passo successivo, cioè quello a cui siamo arrivati oggi, sembrava pura fantascienza.
Ma cos’è esattamente un supersolido e perché dovremmo esaltarci? Come detto tutto questo ambito ha caratteristiche controintuitive ed un esempio calzante per quello di cui stiamo parlando è immaginare un cubetto di ghiaccio che mantenendo la sua forma e struttura passa comunque attraverso un setaccio, proprio come se fosse acqua.
Di fatto un supersolido è un materiale che contemporaneamente conserva una struttura cristallina rigida e la capacità di fluire senza attrito. La grande novità è che fino ad oggi si era riusciti ad ottenere supersolidi solo a temperature prossime allo zero assoluto dove gli effetti quantistici sono più rilevanti, ma oggi si è riusciti ad ottenere lo stesso risultato servendosi della luce ed in condizioni molto più permissive.
Mancano ancora tantissimi studi sulla natura di questo nuovo materiale e sulle sue possibili applicazioni ma sicuramente già l’innovazione metodologica ed il risultato ottenuti sono destinati a segnare una nuova epoca nello studio della materia quantistica.
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