di Redazione NCI

I cosiddetti No-Vax, sono meno della maggioranza ma di certo non sono pochi. E quando per casualità e fatalità accade che un numero troppo nutrito di questi individui risiedano nello stesso luogo o appartengano allo stesso gruppo, succede che la loro operatività, o inoperatività, riesce a essere parecchio incisiva persino per chi gli sta attorno.

Anche tra i dipendenti della banche sono la minoranza, ma è capitato che, per fortuita combinazione, la loro discreta presenza abbia costretto diverse realtà bancarie a chiudere al pubblico. Costringendo i direttori a sigillare le porte della propria sede e riservare ai cittadini il solo servizio di smartworking.

No-vax: non serve esistere in prevalenza

Nella fattispecie, d’avanti all’ingresso dell’istituto di credito Monte dei Paschi di Siena in Corso del Popolo e alla soglia della Banca Intesa di via Castellantico a Mirano, sono apparsi, nella giornata odierna, due cartelli recitanti: “Per motivi organizzativi legati all’emergenza sanitaria, la Filiale è temporaneamente chiusa”. Non viene specificato il vero incentivo, ma il messaggio non è di difficile interpretazione. Fra gli stipendiati dei due plessi ci sono troppi antivaccinisti, ragion per cui è divenuto impossibile lavorare “in presenza”.

Ciò che si intravede all’esterno della succursale toscana lascia spazio a qualche perplessità. Le luci degli uffici sono accese , ma tutte le postazioni sono vuote e gli ingressi sbarrati. Ogni diffidenza è presto scacciata dalla presenza di un foglio, appeso all’esterno della struttura. Il quale spiega che il personale è contattabile telefonicamente al centralino o via email. Tutti i dipendenti sono in smartworking e sono disponibili per dispensare informazioni.  Per le operazioni di sportello in presenza però è necessario rivolgersi all’agenzia più vicina, in piazza Ferretto 24.

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di Gabriele Nostro

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