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La Console War sta per finire?

di Steven Callea

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GameStop ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui decreta la conclusione della console war a seguito dell’annuncio di Halo: Campaign Evolved su PS5. Ma è davvero così? La guerra tra console sta per diventare un lontano ricordo? Anche PlayStation esporterà i suoi titoli sulle piattaforme rivali? Quale asset garantirà a Xbox la sua competitività sul mercato videoludico? Cerchiamo di fare il punto.

Console War: quando ogni IP era una battaglia

Fino a questa generazione di console, un fattore preponderante volto a orientare la scelta d’acquisto di un utente su PlayStation, Xbox o Nintendo era il parco esclusive.

Sotto questo punto di vista, Nintendo ha aperto la strada più di quarant’anni fa, con la pubblicazione di Donkey Kong e Super Mario Bros., due proprietà intellettuali che si sono radicate così tanto nel nostro immaginario collettivo da essere collegate in maniera inscindibile a Nintendo stessa. Qualcosa era cambiato e non si poteva tornare indietro: comprare gli hardware di Nintendo era l’unico modo per giocare alcuni giochi.

Fu una strategia vincente, che non poteva non essere seguita dai competitor successivi. Sia Sony alla metà degli anni ’90 che Microsoft all’inizio degli anni 2000 compresero la necessità di dotare i loro hardware di esclusive che potessero spostare gli equilibri. Questi giochi fin da subito si distinsero dalla massa dei multipiattaforma, portavano con sé un’aura particolare, non potevano fallire. Così le software house hanno sempre posto una cura particolare nelle IP esclusive, cercando di innovare sia nei generi che nelle meccaniche di gioco, al fine di battere la concorrenza.

Sia chiaro, il fattore nostalgia non ci impedisce di riconoscere che il concetto di esclusività abbia sempre limitato le possibilità dei videogiocatori. Non tutti possono permettersi più di una console in casa o possono affiancarla a un PC, dunque molti hanno sempre considerato la scelta di un determinato hardware piuttosto che di un altro come invalidante. Presso il pubblico, poi, molta gente ha fatto della console war una guerra personale, fidelizzandosi così tanto a un publisher al punto da disprezzare i rivali in maniera tossica e riempendo conseguentemente i forum prima e i social oggi di insulti e commenti offensivi.

super mario

La situazione oggi: il caso Xbox

La pubblicazione di Halo: Campaign Evolved su PS5 è segno che la situazione sta per cambiare: sostanzialmente, Microsoft ha tirato i remi in barca. Si tratta, in realtà, di un’azione che la casa di Redmond ha sempre fatto presagire attraverso le parole di Phil Spencer e Sarah Bond. Le due figure più autorevoli di Xbox insistono da anni sulla loro volontà di sconvolgere il concetto di piattaforma da gaming come lo conosciamo noi. La campagna Xbox Play Anywhere segna la rotta tracciata dall’azienda: giocare all’Xbox su più piattaforme possibili, non necessariamente su una console Xbox.

D’altronde, Xbox non ha mai dato l’impressione di poter competere con le rivali sul piano console, a causa del loro blasone decisamente superiore. Inoltre, l’acquisto di numerosi studi non ha prodotto giochi capaci di mutare la sua condizione, ma è anche vero che Microsoft non sembra aver schiacciato l’acceleratore quanto avrebbe potuto. Un esempio? La decisione di mantenere Call of Duty un franchise multipiattaforma anche dopo l’acquisizione di Activison Blizzard allo scopo di trarre profitto dalle vendite su PlayStation.

Xbox Game Pass resta ancora oggi l’unica killer app della casa di Redmond, nonostante il criticatissimo aumento di prezzo. Poter disporre dei titoli first party al day one a un prezzo molto inferiore a quello richiesto per l’acquisto dei singoli giochi è ancora un vantaggio non da poco. Game Pass e Cloud Gaming sono destinati a diventare gli asset principali dell’azienda, tant’è che si vocifera che l’hardware next gen sarà un ibrido tra console e PC rivolto a un pubblico elite e a un prezzo esorbitante.

Halo Infinite

Prospettive future

Avrà senso comprare una Xbox? La console resta ancora oggi la soluzione più comoda ed economica per giocare ai first party con Game Pass, che comunque manterranno un periodo di esclusività temporale. Ma il quesito è comprensibile: tutti gli Halo, Gears of War e Forza Horizon arriveranno su PlayStation prima o poi, ed è logico che quest’ultima paia ormai la migliore soluzione, il tutto in uno. Tra dieci anni probabilmente Xbox sarà uscita dal mercato console e diverrà un enorme publisher, come fatto da SEGA in passato.

Sony, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di esportare le sue punte sulla concorrenza, sebbene l’arrivo di Helldivers 2 su Xbox possa ingannare qualcuno. Trovandosi in una posizione di forza, il pericolo che molti temono è che PlayStation possa adagiarsi sugli allori, riducendo la qualità dei propri titoli, cosa che certamente non si sarebbe mai potuta permettere nelle ultime tre generazioni di console.

Sì, resta Nintendo, padrona delle esclusive per eccellenza, che mai pensiamo di vedere su altre piattaforme o anche solo su PC, tuttavia l’impressione generale è che l’azienda nipponica competa su un piano diverso. La formula della console ibrida Nintendo Switch si è rivelata un grande successo, ma essa certamente non punta su potenza tecnica e uso dei servizi, bensì sulla trasversalità e la familiarità dei suoi titoli, laddove, invece, Sony e Microsoft hanno sempre spinto su un pubblico maturo e appassionato di tecnologia.

kratos

Giudizio finale

La nostra conclusione è che la console war sta per diventare un concetto superato, grazie alle nuove forme di gaming che bussano alla porta e all’apertura totale di Microsoft nei confronti della rivale. Il futuro forse riserverà un settore videoludico più accessibile, ma speriamo, però, che possa essere altrettanto stimolante.

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