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La cannabis può avere effetti negativi sulla memoria di lavoro? Lo studio

Quando si consuma cannabis, il THC altera temporaneamente la funzione di queste aree cerebrali, causando difficoltà nel concentrarsi, nel trattenere informazioni a breve termine e nell’organizzare i pensieri. Come riportato anche da Focus.it, che cita uno studio dell’ Scuola di Medicina dell’Università del Colorado pubblicato su JAMA Network Open, questo può compromettere la memoria di lavoro, che è fondamentale per mantenere e manipolare informazioni per brevi periodi di tempo.

Cos’è la memoria di lavoro: una funzione fondamentale

La memoria di lavoro è una sorta di magazzino temporaneo che ritiene un numero limitato di informazioni da utilizzare nell’immediato quando ragioniamo, lavoriamo o dobbiamo prendere decisioni. Quando questa facoltà è compromessa, può risultare difficile compiere operazioni di routine.

Il THC altera temporaneamente la funzione di queste aree cerebrali durante il consumo: la cannabis ha un impatto sulla memoria di lavoro a causa dei suoi effetti sul sistema endocannabinoide, che regola vari processi fisiologici nel corpo, tra cui l’umore, l’appetito, il dolore e la memoria.

Il principale composto psicoattivo della cannabis, il THC, interagisce con i recettori nel cervello, in particolare nei circuiti neuronali legati alla memoria e alle funzioni cognitive superiori, come la pianificazione e il problem solving.

Gli effetti sulla memoria di lavoro possono variare a seconda di fattori come la quantità di cannabis consumata, la frequenza dell’uso e la tolleranza individuale.

La cannabis: come le modalità di consumo influiscono in modo diverso

La quantità di cannabis che viene consumata, secondo la ricerca, influisce direttamente sulla memoria di lavoro. Le dosi basse che causano un impatto minimo e le dosi elevate che portano a una compromissione significativa. La modalità di consumo e la tolleranza individuale sono altrettanto importanti nel determinare quanto un consumatore potrebbe essere influenzato. Gli effetti sul cervello e sulla memoria sono solitamente più evidenti quando si consumano quantità maggiori di THC, ma ogni individuo reagisce in modo diverso alle stesse dosi.

Se prendi una piccola dose, gli effetti sulla memoria saranno limitati e si potrebbe avvertire solo una leggera difficoltà a concentrarsi. Con una dose media, la memoria di lavoro è più compromessa, e potrebbe risultare più difficile ricordare cose recenti o mantenere l’attenzione. Se si assume una dose alta, la memoria di lavoro può essere seriamente influenzata, rendendo difficile concentrarsi, pensare velocemente e ricordare informazioni.

La quantità di THC assunta, quindi, determina quanto forte sarà l’impatto sulla capacità di pensare e ricordare.

L’uso prolungato di cannabis, invece, può avere effetti negativi più duraturi sulla memoria di lavoro. Con l’uso costante, specialmente ad alte dosi, il cervello può subire modifiche, in particolare nell’ippocampo (la parte del cervello responsabile della memoria). Questo può portare a difficoltà persistenti nel concentrarsi, nel memorizzare nuove informazioni e nel ricordare cose recenti. Inoltre, l’uso regolare di cannabis può anche compromettere la capacità di apprendere e risolvere problemi nel lungo periodo. Gli effetti peggiorano con l’aumento della frequenza e della quantità di consumo.

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Articolo di Bazzani Giulia

Redazione Network NCI

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