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Kenya nel caos: il parlamento viene assaltato, 10 i morti e 45 i feriti

Fire (@Shutterstock)

In Kenya, almeno dieci persone sono morte negli scontri tra polizia e manifestanti a Nairobi durante una protesta contro l’aumento delle tasse. I manifestanti hanno fatto irruzione in Parlamento, provocando un incendio, e hanno incendiato anche l’edificio del consiglio comunale. Circa 45 feriti sono stati ricoverati al Kenyatta National Hospital di Nairobi, il più grande ospedale del Paese.

Le proteste in Kenya

I violenti scontri e disordini sono scoppiati durante le proteste contro l’aumento delle tasse proposto dal governo. Per entrare in Parlamento, i manifestanti, per lo più giovanissimi, hanno superato il cordone della polizia poco dopo che i legislatori avevano approvato la nuova legge. La polizia, come riportato da TGCOM24, ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla, colpendo anche Rita Auma Obama, sorella dell’ex presidente americano Barack Obama. La donna ha raccontato alla CNN: “Non vedo più niente, mi hanno sparato un lacrimogeno”.

Almeno dieci persone sono morte negli scontri tra polizia e manifestanti. I dimostranti, hanno fatto irruzione nel Parlamento, provocando un incendio, e hanno dato alle fiamme anche l’edificio del consiglio comunale. Circa 45 i feriti che sono stati ricoverati al Kenyatta National Hospital, il più grande ospedale del Paese. Anche l’ufficio del governatore di Nairobi, membro del partito al potere, è stato incendiato. La polizia è intervenuta rapidamente usando degli idranti per spegnere le fiamme.

Le odierne proteste sono contro una controversa legge finanziaria che introduce delle nuove tasse. Tra le nuove tasse c’è un’imposta ecologica che aumenterà il costo di beni come assorbenti e pannolini. Sebbene una precedente proposta di tassare il pane sia stata ritirata, i manifestanti chiedono che l’intera legge non venga approvata, per evitare ulteriori difficoltà economiche. La tensione è alta, con i manifestanti determinati a far sentire la loro voce contro le misure fiscali considerate ingiuste.

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Francesco Gervasio

Nato a Camerino, un piccolo comune universitario nelle Marche, ho frequentato l’istituto alberghiero di Cingoli, e sto ora seguendo un corso di laurea in Scienze Gastronomiche.