di Federico Minelli
C’è stato un periodo in cui lo Juventus Stadium era un vero e proprio fortino; per i bianconeri era un vero e proprio puto di forza, un catino bollente dal quale c’erano pochissime possibilità per gli avversari di uscirne con dei punti. Questa imbattibilità durò più di un anno, dall’11 settembre del 2011, data dell’inaugurazione, al 3 novembre del 2012. Ma quale fu la squadra corsara? Ebbene, proprio in uno Juventus-Inter…
Juventus-Inter, 1-3: la prima sconfitta bianconera allo Stadium
La partita si sblocca subito, e nel migliore dei modi per i padroni di casa: dopo 18 secondi Pirlo imbecca Asamoah, il ghanese, in netto fuorigioco, mette in mezzo per Vidal che non deve far altro che appoggiare in rete. È 1-0 e allo Stadium già pregustano un’altra, quasi abitudinaria, vittoria tra le mura amiche.
Dopo un primo tempo in cui la Juve va vicina più volte al raddoppio, la seconda frazione segue tutt’altro copione. All’ora di gioco l’Inter trova l’episodio: Marchisio trattiene Milito in area e per Tagliavento non ci sono dubbi: calcio di rigore. Dal dischetto proprio il Principe trafigge Buffon e rimette il match in parità.
Poi succede quello che nessun tifoso juventino si sarebbe mai aspettato. Al 79° Guarin cavalca sul centro destra, calcia potente verso la porta con Buffon che respinge, però, sui piedi di Milito, che di prima intenzione realizza la doppietta personale e manda in visibilio i nerazzurri. Dopo due tentativi dalla distanza di Pirlo e Quagliarella, l’Inter mette il ghiaccio alla partita: al 90° Nagatomo imbuca per Palacio, che in area controlla e d’esterno batte ancora Buffon; è 1-3 e l’Inter ha conquistato lo Juventus Stadium.
Stramaccioni, dalla gloria alla caduta
L’eroe di quel Juventus–Inter fu, oltre a Milito, autore di una doppietta, chi sedeva in panchina: Andrea Stramaccioni. Il tecnico era alla sua seconda stagione sulla panchina dell’Inter, promosso dalla Primavera a marzo dello stesso anno: il 2012. La stagione, però, si conclude poi con l’esonero di Strama, sostituito da Walter Mazzarri.
Il tecnico romano, dopo un anno di stop, riparte dall’Udinese; poca fortuna anche qui, dove chiude il campionato al 16° posto e viene sostituito, a fine stagione, da Colantuono. Da qui, Stramaccioni comincia un vero e proprio tour europeo, allenando, in ordine, Panathinaikos, Sparta Praga, Esteghlal (in Iran) e, per ultima, i qatarioti dell’Al Gharafa, da cui è stato esonerato pochi giorni fa.
Una carriera che non ha portato molti successi, anche se forse, grazie a quel Derby d’Italia, i tifosi interisti avranno senz’altro un ricordo piacevole di Stramaccioni in panchina…
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