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Juventus, come stanno rendendo le cessioni estive

di Alessandro Colepio

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È stata un’estate di grandi cambiamenti in casa Juventus: l’arrivo di Thiago Motta e il lavoro svolto da Cristiano Giuntoli hanno aperto un nuovo ciclo alla Continassa, che da luglio in poi ha visto arrivare tante facce nuove ma ha anche salutato tanti volti familiari. A fronte di un mercato in entrata costato circa 164 milioni di euro, la vecchia signora ha anche venduto tantissimo, guadagnando circa 100 milioni dalle cessioni (senza contare il risparmio sugli stipendi).

In totale, Giuntoli ha venduto a titolo definitivo ben 8 calciatori, principalmente giovani talenti che non rientravano nei piani dell’allenatore, raccogliendo così un bel tesoretto per finanziare l’arrivo dei vari Koopmeiners, Douglas Luiz, Conçeiçao e via dicendo. Molti dei giocatori che hanno salutato la Torino bianconera erano dei prodotti del vivaio cresciuti fra le giovanili e la Juventus Next Gen: le plusvalenze hanno giovato enormemente alle casse della società bianconera, che punta fortissimo sulla sua squadra B per avere sempre giocatori giovani da aggregare alla prima squadra.

Ma che fine hanno fatto i giocatori ceduti dalla Juve nel corso del calciomercato estivo? Vediamolo insieme nelle prossime righe.

 

Giuntoli, via YouTube (@Spazio Napoli)

Il rendimento dei calciatori ex Juventus

Partiamo ovviamente dall’uomo del momento, Moise Kean, attualmente a quota 8 gol in Serie A (che diventano 11 contando tutte le competizioni). Arrivato a Firenze per 13 milioni di euro fra lo scetticismo generale, l’attaccante italiano si è caricato sulle spalle il peso dell’attacco viola e fin qui è stato, insieme a De Gea, il miglior giocatore della squadra di Palladino. Le sue convincentissime prestazioni gli sono valse la chiamata di Luciano Spalletti, che ha dichiarato di puntare molto sul classe 2000 e sulla competizione con Retegui, attualmente suo rivale anche nella corsa per il premio di capocannoniere del campionato.

Kean si sta rivelando, di fatto, l’unico giocatore sbocciato lontano da Torino. Lo stesso non si può dire per il grande ceduto dell’estate, Federico Chiesa, volato a Liverpool per 12 milioni di euro ma ancora lontano dall’entrare nelle rotazioni di Arne Slot. Il tecnico olandese ha sottolineato i problemi fisici dell’attaccante italiano e ad oggi non ha ancora precisato quale sarà il suo ruolo nello scacchiere dei Reds. Anche Dean Huijsen, centrale ispano-olandese classe 2005 acquistato dal Bournemouth per 15 milioni, non è ancora riuscito ad imporsi in Inghilterra: fin qui ha raccolto 307′ minuti di gioco, divisi in 6 presenze totali. Diverse testate giornalistiche riportano l’ipotesi di un suo ritorno in Italia a gennaio.

Rimaniamo sempre sull’asse che collega Torino alla terra di Sua Maestà, dato che nell’affare Douglas Luiz la Juventus ha inserito ben due contropartite, Enzo Barrenechea e Samuel Iling Jr., valutati complessivamente 22 milioni di euro. Due acquisti che non hanno pienamente convinto Unai Emery, allenatore dell’Aston Villa, visto che sono entrambi stati girati in prestito: l’uruguaiano si è accasato al Valencia, attualmente ultimo in Liga, mentre l’inglese fatica a ritagliarsi il suo spazio nel Bologna di Italiano (3 partite ed 1 gol per lui).

Altri 15 milioni di euro sono entrati nelle casse bianconere grazie a due giovani promesse che hanno deciso di accasarsi altrove: 7 dal Cruzeiro per Kaio Jorge, talento mai sbocciato a causa degli infortuni, e 8 per Koni De Winter, difensore di medio livello che sta trovando la sua dimensione nella Genova rossoblu. Il brasiliano ha già raccolto 16 presenze in campionato, condite da 2 gol e due assist, mentre il belga è sceso in campo 7 volte in Serie A trovando anche la prima rete stagionale.

Ultimo, ma non per importanza, Matias Soulé, passato alla Roma per 25 milioni di euro: molti tifosi bianconeri volevano che rimanesse, Giuntoli invece l’ha messo sul mercato ed al suo posto ha acquistato Nico Gonzalez e Conçeiçao, non facendo certo rimpiangere l’ex Frosinone.

Arrivato a Roma come sostituto naturale di Paulo Dybala, Soulé ha dovuto fare i conti con la permanenza inattesa della Joya e fin qui ha trovato pochissimo spazio fra le fila giallorosse: i numeri dicono 12 partite e 1 gol, entrando però 4 volte dalla panchina e guardando da fuori le sfide con Genoa e Torino.

Avulso dal gioco e incapace di mettere le sue qualità al servizio di una squadra in netta difficoltà, Soulé sta dando l’impressione di non essersi ancora ambientato nella realtà romanista. L’arrivo di Ranieri può essere un importante occasione per riscattare una stagione partita decisamente col piede sbagliato.

 

Chiesa (@Shutterstock)

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