Final Fantasy VII Rebirth
I JRPG nascono come giochi diversi dalla massa, spesso lontani dai canoni più commerciali e immediati. Variano da sistemi di combattimento a turni a dinamiche più action, come nel caso di Final Fantasy, Kingdom Hearts, Persona e il recente Clair Obscur: Expedition 33. Da uno sguardo esterno, possono sembrare titoli troppo “strani”, troppo complessi per chi si avvicina al medium in modo più casuale. E così, troppo spesso, vengono sottovalutati o addirittura derisi.
Ma chi riesce ad andare oltre la superficie scopre mondi narrativi incredibili, capaci di toccare temi profondi, esistenziali e universali.
Prendiamo Persona 5: un’opera che affronta il tema della corruzione della società, di come dietro le maschere del potere si nascondano inganni, abusi e ingiustizie. E ci mostra anche come, con determinazione e l’aiuto degli altri, sia possibile cambiare le cose, un passo alla volta. È un inno alla ribellione giusta, alla crescita personale, alla scoperta del proprio posto nel mondo.
E cosa dire di Final Fantasy VII? Un capolavoro che esplora il tema dell’identità, della malattia mentale, della memoria e del trauma. Il protagonista, Cloud, è un simbolo di confusione interiore: vive con ricordi che non gli appartengono, combatte una crisi d’identità che lo mette costantemente in discussione. Alla fine, però, ci insegna una verità profonda: nessuno può salvarsi da solo. Sono i legami umani, amici, genitori, compagni di viaggio, a darci forza, a tenerci ancorati a ciò che siamo davvero. Final Fantasy VII parla anche del dolore della perdita, e del senso di colpa che può seguirla, quel senso di impotenza davanti al destino.
I JRPG, specialmente quelli a turni, possono rappresentare una barriera per molti giocatori, specie nell’epoca in cui ci troviamo, della frenesia e dell’immediatezza. Ma chi trova il coraggio di affrontarli, spesso si ritrova davanti a esperienze indimenticabili, capaci di lasciare un segno profondo, ben oltre i titoli mainstream.
E ci sono anche piccoli gioielli meno noti, come Xenogears o Lost Odyssey, che affrontano tematiche filosofiche e riflessioni sull’anima, il tempo e il senso della vita. I JRPG non sono solo giochi: sono viaggi dentro sé stessi.
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Articolo di Giuseppe Crapanzano
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