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Italia, siamo agli ottavi… ma quanta fatica!

di Alessandro Colepio

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Il pareggio contro la Croazia, agguantato all’ultimo respiro grazie al golazo di Zaccagni, ha permesso all’Italia di passare il turno come seconda classificata del girone B. Queste prime tre partite hanno evidenziato tutti i limiti della rosa di Spalletti, che dal canto suo non sembra ancora riuscito a trovare l’equilibrio giusto per valorizzare il più possibile i suoi calciatori.

Sabato 29 alle ore 18 gli Azzurri scenderanno in campo contro la Svizzera nella gara valida per gli ottavi di finale di Euro 2024: il sorteggio, inutile nascondersi, è stato favorevole. L’eventuale accesso ai quarti ridarebbe fiducia e sostegno ad un gruppo di giocatori che è stato sommerso dalle critiche dei tifosi e degli addetti ai lavori, specialmente dopo la debacle contro la Spagna.

Il girone disputato dagli Azzurri, peraltro con risultati decisamente insufficienti, ha evidenziato i punti forti e quelli deboli del gruppo selezionato da Spalletti. Se vogliamo andare avanti, il tecnico toscano deve trovare il giusto equilibrio già a partire da sabato: la Svizzera, per quanto non sia al nostro livello sulla carta, è una squadra solida che può dare del filo da torcere a chiunque.

 

Napoli

Spalletti (@Shutterstock)

Pro e contro dell’Italia ad Euro 2024

Partiamo dai lati positivi di questa Nazionale. Innanzitutto, più di qualche tifoso dovrebbe chiedere scusa a Gianluigi Donnarumma, il vero fenomeno generazionale del calcio italiano. Negli scorsi mesi più di qualcuno ha provato a metterne in dubbio la titolarità, aggrappandosi  alle ottime prestazioni di Vicario al Tottenham, eppure Donnarumma è stato capace di zittire tutti i suoi detrattori sul campo. Sicuro con l’Albania, monumentale con la Spagna, miracoloso con la Croazia: il nostro vero fuoriclasse gioca fra i pali, con buona pace di chi non vuole accettarlo.

Un’altra nota positiva è sicuramente l’esplosione, anche a livello internazionale, di Riccardo Calafiori, che è stato costantemente fra i migliori in campo e anche con la Croazia ha messo lo zampino nel momento decisivo, offrendo l’assist a Zaccagni per il gol dell’1-1. L’autogol sfortunato contro la Spagna è solo una piccola macchia su un Europeo giocato straordinariamente. Il centrale del Bologna racchiude tutto lo spirito e la voglia di vincere di questo gruppo, che se non altro ha dimostrato di avere carattere, rimontando l’Albania e pareggiando al 97′ la Croazia.

Alcune cose buone le abbiamo sicuramente viste, ma sarebbe inutile far finta di niente e non considerare invece tutti i problemi sorti in questi giorni. A partire dalle prestazioni deludenti di quelli che, alla vigilia del torneo, dovevano essere i leader della Nazionale: Dimarco, Di Lorenzo, Frattesi e Jorginho (solo per dirne alcuni) sono lontani anni luce dal livello che ci hanno mostrato con le maglie dei club. C’è poi la questione Chiesa, l’uomo che avrebbe dovuto trascinare la Nazionale e che invece fatica ad inserirsi nel contesto di Spalletti.

Anche il CT ex Napoli, com’era lecito attendersi, non è stato esente da critiche. Il 4-2-3-1 asimmetrico e totalmente sbilanciato a destra poteva andare bene con una modesta Albania, non certo con la Spagna. Spalletti ha provato a cambiare le carte in tavola, preparando un 3-5-2 di posizione per superare la resistenza croata, anche a costo di sacrificare gli esterni: il risultato, identico a quello delle due gare precedenti, è stato un’Italia che ha faticato tremendamente a costruire palle gol.

Alla fine della fiera, siamo riusciti a rispettare le aspettative e qualificarci agli ottavi di finale. Ora iniziano le gare importanti, quelle in cui la palla pesa 10 volte tanto e in cui si vede la differenza fra i grandi giocatori e tutti gli altri: contro la Svizzera è vietato sbagliare.

Donnarumma

Donnarumma (@Shutter Stock)

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