di Gianluca Scognamiglio
Non arrivano segnali molto incoraggianti in merito all’ormai nota “questione Stadi”. In Italia, infatti, gli impianti calcistici risultano ancora piuttosto carenti sotto diversi aspetti e, a tal proposito, l’assegnazione degli Europei 2032, in tandem con la Turchia, non è ancora certa al 100%. La notizia di questa settimana è il ritiro della candidatura per ospitare gli Europei femminili del 2029, proprio a causa delle strutture non all’altezza: sarà un campanello d’allarme?
Niente Women’s Euro 2029: c’entrano gli stadi?
Gli ultimi Europei femminili hanno riscosso un discreto successo anche nel nostro Paese, con le ragazze di Soncin capaci di spingersi fino alla semifinale, persa in maniera assolutamente rocambolesca contro l’Inghilterra. Ma già nei mesi precedenti l’interesse era salito in Italia: non a caso la presidente della Divisione Serie A Femminile, Federica Cappelletti, aveva espresso il desiderio di portare l’evento in Italia nel 2029. Già lo scorso anno la Figc aveva presentato alla Uefa la propria manifestazione d’interesse, primo passo verso la candidatura ufficiale, la cui scadenza era fissata per le 18 del 28 agosto.
In settimana è arrivata anche una nota ufficiale da parte di Nyon, che ha comunicato di aver ricevuto soltanto quattro candidature, provenienti da Svezia e Danimarca (congiunta), Germania, Polonia e Portogallo. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, dietro la scelta di rinunciare alla candidatura ci sarebbe la consapevolezza di non avere stadi adeguati a competere con le altre candidate. E cosa succederà ora con Euro 2032?
A rischio l’organizzazione di Euro 2032?
Gran parte degli stadi che ospitano le squadre di Serie A possono ormai essere considerati obsoleti, lontani dagli standard richiesti dal calcio moderno. Neppure l’assegnazione degli Europei, condivisa con la Turchia, sembra aver dato la spinta decisiva a quel percorso di ammodernamento che si auspicava all’inizio. Non è un caso che l’ultimo vero “ammodernamento di massa” risalga di fatto agli anni precedenti a Italia ’90. Davvero troppo tempo per un Paese che vive di calcio come il nostro.
A tal proposito, queste le parole poco incoraggianti del presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli a ‘Radio Anch’io Sport’:
“Sono realmente preoccupato per Euro 2032. Se la candidatura dell’Italia è a rischio? Spero che sia solo una mia preoccupazione, ma se il presidente della UEFA dice che i nostri impianti sono in uno stato comatoso e gli Europei iniziano solo tra sei anni, il rischio di non fare una bella figura a livello internazionale c’è. Tolti Udine, Bergamo e Torino, gli altri non sono all’altezza”.
Per rimanere aggiornati su tutte le news riguardanti il mondo del calcio, continuate a seguire Nasce, Cresce, Calcia!
© RIPRODUZIONE RISERVATA