di Gianluca Scognamiglio
La finestra dedicata alle Nazionali si è aperta con le sfide valide per la terza giornata di Nations League. L’Italia si presentava all’incontro con il Belgio da capolista nel girone A2 grazie a due successi in altrettante partite disputate. Il match dell’Olimpico ha visto gli uomini di Spalletti in controllo fino all’espulsione di Pellegrini, prima di subire la rimonta belga. Il pareggio finale lascia sicuramente l’amaro in bocca ma i segnali dei primi quaranta minuti sono stati piuttosto incoraggianti: analizziamo la partita e il momento della Nazionale Italiana.
Italia coraggiosa, Pellegrini sciagurato
I segnali raccolti nelle due sfide di settembre contro Francia e Israele permettevano a Spalletti di approcciare la partita contro il Belgio con maggiore serenità. Una serenità che si è vista sin dai primi istanti, con la rete del vantaggio firmata da Cambiaso che è arrivata dopo poco più di sessanta secondi. L’inizio arrembante degli Azzurri non è rimasto un momento sporadico nel primo tempo: senza rischiare più di tanto in difesa, infatti, la Nazionale è stata in grado di creare occasioni, trovando anche il gol del raddoppio con Retegui al termine di un’azione spettacolare.
Sia nel primo che nel secondo gol la giocata decisiva è arrivata dal piede di Federico Dimarco, particolarmente ispirato nelle ultime uscite in maglia azzurra, considerando anche la meravigliosa rete siglata in casa della Francia. In generale l’Italia è parsa una squadra organizzata, consapevole dei propri mezzi ma anche dei propri limiti, capace di dominare il campo contro un avversario che, dall’altro canto, pareva totalmente in balia del gioco italiano. Tuttavia lo sciagurato intervento di Pellegrini a cinque minuti dall’intervallo, con annesso cartellino rosso, ha pregiudicato le possibilità della Nazionale di portare a casa i tre punti.
Il gol sugli sviluppi della stessa punizione (meraviglioso sinistro di De Cuyper) e la prospettiva di dover disputare oltre metà partita in dieci uomini non hanno certamente aiutato. In realtà nella ripresa Spalletti non ha snaturato la squadra, evitando di proporre un semplice “catenaccio” vecchio stile: i primi cambi sono arrivati solo al 70′, dopo, peraltro, la rete del pareggio di Trossard. Proprio l’azione del gol dell’ala dell’Arsenal rappresenta una macchia sulla prestazione dell’Italia: la sponda vincente di Faes da calcio d’angolo è stata una soluzione cercata e trovata con troppa facilità dai Diavoli Rossi nell’arco di tutta la partita.
Italia-Belgio: una tappa di un lungo percorso
Volendo pensare solamente alla Nations League la partita di ieri sera può rappresentare una mezza delusione, soprattutto per lo sviluppo, per l’Italia. Un successo, infatti, avrebbe notevolmente avvicinato gli Azzurri alla qualificazione alla Final 4. In realtà lo sguardo di Spalletti è rivolto a un obiettivo ben più lontano: la qualificazione ai prossimi Campionati del Mondo. Le indicazioni delle ultime tre partite sono state sicuramente importanti per la Nazionale, priva, tra le altre cose, anche di Barella e Scamacca. La prestazione di lusso sfoderata al Parco dei Principi si è rivista anche nel primo tempo di ieri contro il Belgio. Dal punto di vista dei risultati, inoltre, staremmo probabilmente parlando di una squadra capace di vincere tre partite consecutive, senza la sciocchezza di Pellegrini.
Insomma, all’Italia una serie di risultati del genere in gare ufficiali manca dallo storico Campionato Europeo vinto nel 2021. La partita con Israele di lunedì, oltre che le ultime due sfide del girone in Belgio e in casa contro la Francia, sarà un ulteriore test per Spalletti, il quale sta cercando di rimettere in moto una squadra uscita con le ossa rotta dal Campionato Europeo. Il sistema di gioco pare ormai consolidato, così come il ruolo di attaccante titolare, nelle mani di Retegui: da queste basi l’Italia dovrà costruire la qualificazione ai Mondiali, il minimo per una Nazionale bella e convincente come quella delle ultime uscite.
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