Israele-Palestina: 50 ostaggi in cambio di 3 giorni di tregua

Mercoledì 15 novembre, dei mediatori del Qatar sono intervenuti per aprire il dialogo tra Israele e Hamas e negoziare una tregua di 3 giorni in cambio del rilascio di 50 ostaggi israeliani. L’accordo prevede anche il rilascio da parte di Israele di alcune donne rinchiuse nelle carceri israeliane, e l’aumento della quantità di aiuti umanitari diretti a Gaza. A rivelarlo è stata Reuters, agenzia di stampa britannica.

Israele-Palestina: un conflitto senza precedenti

Da settimane sono in corso bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Il 7 ottobre dei militanti palestinesi sono entrati nel Paese uccidendo circa 1.200 persone e prendendone in ostaggio circa 240. Israele ha subito risposto e da quel giorno circa 11.000 palestinesi sono stati uccisi, di cui molti bambini, secondo i dati forniti dal Ministero per la Sanità palestinese e parzialmente confermati da organizzazioni super partes. L’accordo proposto dal Qatar, se accettato, segnerebbe il più grande rilascio di ostaggi dall’inizio della guerra. Per ora, sappiamo che Hamas ha accettato le condizioni per la tregua; Israele invece sta ancora negoziando i dettagli della proposta e non ha dato informazioni riguardo a donne e bambini che libererebbe dalle proprie carceri.

Intanto, il sostegno verso Israele diminuisce di giorno in giorno. Negli Stati Uniti, la maggior parte dei cittadini ritiene che Israele dovrebbe cessare il fuoco, e chi sosteneva di vedere gli Stati Uniti come alleato di Israele, si è ricreduto. Gli Stati Uniti sono sempre stati gli alleati più potenti di Israele, e hanno da sempre assicurato aiuti di diverso tipo al Paese. Sapere che il sostegno pubblico americano si sta erodendo, dovrebbe mandare un segnale inequivocabile al paese mediorientale. Da tutte le parti del mondo, arrivano condanne per le metodologie particolarmente dure con cui il conflitto è portato avanti dagli israeliani.

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