di Matteo Cividini
Nell’Iran centrale, nei pressi del cimitero di Kerman, si sono verificate due esplosioni. Il bilancio delle vittime è di ben 103, ma sembra destinato a salire. Migliaia di persone si stavano recando al cimitero per commemorare Qassem Solemaini, ucciso il 3 gennaio 2020. Solemaini era il capo delle forze Qods delle Guardie della Rivoluzione iraniana. Secondo l’agenzia Tasnim, vicina alle Guardie della Rivoluzione, si è trattato di un attentato. Domani sarà lutto nazionale.
Attentato in Iran, salgono a 103 le vittime
Come riporta l’agenzia Irna, sono 141 i feriti. Le due esplosioni sono avvenute a 700 metri e ad un chilometro di distanza dalla tomba di Soleimani. Sembrerebbe, secondo una fonte citata sempre dall’agenzia Irna, che i pacchi esplosivi siano stati piazzati sulla strada verso il cimitero e fatti poi esplodere a distanza a cinque-dieci minuti di distanza l’uno dall’altro.
“I terroristi dietro l’esplosione del cimitero di Kerman sono mercenari di potenze arroganti e saranno certamente puniti” dichiara il capo della magistratura iraniana Gholamhossein Ejel. “Provano un profondo odio verso il movimento di Resistenza e il generale Soleimani“ ha poi aggiunto. Ejel ha anche ordinato alle forze di sicurezza, alla polizia e all’intelligence di indagare immediatamente sul fatto per poter poi arrestare gli autori del gesto.
Ad esporsi è stato anche il deputato iraniano Hossein Jalali: “Israele è sicuramente uno dei responsabili”, dice. Mentre il ministro dell’interno Ahmad Vahidi dichiara: “La risposta dell’Iran sarà forte e distruttiva e nel più breve tempo possibile”
A esprimere cordoglio per l’accaduto attraverso X anche il presidente turco Erdogan che scrive: “Siamo profondamente rattristati per l’atroce attacco terroristico che è stato messo in atto nella provincia di Kerman in Iran”.
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