di Redazione Network NCI
L’ipertimesia, o ipermnesia autobiografica, è una condizione neurologica che permette di ricordare ogni dettaglio della propria vita in modo nitido. Queste persone possono rivivere i momenti attraverso un viaggio nel tempo mentale.
Ipertimesia, come funziona
Questa condizione neurologica è riservata a pochissime persone al mondo. E queste persone possono rivivere ogni momento della loro vita in modo nitido, come se stesse accadendo nuovamente. Ricordando ogni singolo dettaglio. Uno studio pubblicato su Neurocase ha analizzato il caso di un’adolescente francese di 17 anni colpita da ipertimesia. Gli studiosi hanno riscontrato quanto la mente della ragazza fosse organizzata, con i ricordi ben divisi e organizzati in maniera tematica. Parlando ad esempio dei giocattoli, la 17enne è stata capace di dire perfettamente chi glieli ha regalati, in che momento e addirittura le emozioni che ha provato, nel dettaglio. Questi ricordi fanno parte della “stanza bianca”. Benché il soggetto dello studio sia un solo caso, questa ricerca potrà ampliare la conoscenza di questa condizione neurologica e fare da base di partenza per ulteriori approfondimenti.
Le stanze della memoria
La memoria della ragazza francese, come riportato da Focus, è divisa in stanze. C’è la stanza bianca, che contiene i ricordi positivi. La stanza nera, dove si trovano le nozioni accademiche. La “stanza del ghiaccio”, che la aiuta a calmarsi quando si arrabbia. Una “stanza dei problemi” vuota, un luogo dove rifugiarsi per camminare e riflettere. E infine una “stanza militare”, associata all’assenza del padre in servizio militare e al senso di colpa. Gli studiosi, tuttavia, non hanno utilizzato i metodi tradizionali per diagnosticare l’ipertimesia all’adolescente oggetto del loro studio. Tra questi metodi, ci sarebbe la verifica dei ricordi raccontati dalla ragazza. Secondo gli studiosi, la parte interessante è stata anche la divisione emotiva dei ricordi. Ipotizzano, infatti, che alcune persone siano in grado di catalogarli per renderli più accessibili in modo chiaro.
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Articolo a cura di Enrico Roca
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