di Fabio Danei
Nel doppiaggio spesso capita di dover recitare guardando scene sfocate o parzialmente, e a volte anche totalmente, oscurate. Noi immaginiamo che per “Spider-Man: No Way Home” sia stato così, vista la portata della pellicola. Com’è stato, in funzione di questo, doppiare questo film?
“Doppiare questo film è stato complesso, ma più per gli altri Spider-Man. Per fortuna il mio personaggio si vedeva sempre, ma alcune parti del film erano oscurate e sfocate quando c’erano dei colpi di scena importanti. A volte si vedeva solo la bocca di alcuni personaggi, il che ha reso molto più complesso il lavoro per i loro doppiatori: ovviamente doppiare solo una bocca è più difficile che doppiare un viso con un corpo e delle espressioni. Io sono stato fortunato perché Tom Holland era sempre ben visibile ed ho potuto doppiarlo quasi in tranquillità. Altre volte capita di essere sfortunati e di dover doppiare con il proprio personaggio oscurato: mi è capitato con “Infinity War” e con “Endgame”, ma “Spider-Man: No Way Home”, per fortuna, non è stato così proibitivo per me”.
Sempre parlando di “Spider-Man: No Way Home”, nel film, come ormai quasi tutti sappiamo, c’è un colpo di scena non da poco. Te quando hai scoperto della presenza degli altri due Spider-Man? Questo segreto ha complicato in qualche modo i lavori?
“Il segreto non ha complicato il lavoro, ma più la vita sociale. Sono stato tartassato di domande sui social, e anche dal vivo, in maniera esponenziale, fino all’uscita del film. Ogni volta che postavo una storia, anche di un paesaggio, mi chiedevano “Ma quando esce il trailer?” o “Ma quando esce il film?” o anche “Ci saranno gli altri Spider-Man?”. Ma inizialmente io non sapevo niente. Noi iniziamo a doppiare questi film circa un mesetto prima: io ho saputo della presenza degli altri due Spider-Man poco prima”.
“L’ho scoperto quando mi hanno chiamato per piazzare i turni di doppiaggio e mi dissero che avevo un determinato numero di turni. Parlavo tantissimo, il mio personaggio aveva molte righe (normalmente si misura la lavorazione in righe sul copione). Il giorno dopo, mi hanno richiamato dicendomi che avevano fatto un errore. Mi avevano assegnato tutte le righe di “Peter”, ma in realtà c’erano “Peter 1”, “Peter 2” e “Peter 3″ e, non avendo ancora il video, pensavano che fossi sempre io”.
“Una volta arrivato, invece, si sono resi conto che erano altri “Peter” e quindi mi hanno levato dei turni. Questa è stata una bella e una brutta notizia allo stesso tempo, ho pensato: “Oddio che figo, allora ci sono anche gli altri due Spider-Man, però cavolo…mi hanno levato dei turni, quindi lavoro un po’ di meno”. Ovviamente mi rodeva in senso scherzoso. A livello lavorativo il doppiaggio sarebbe stato meno remunerativo, ma alla fine ero contento per la presenza degli altri Peter. Dopodiché, purtroppo, è stato ancora più difficile mantenere il segreto. Ho sempre cercato di evitare le domande e, se proprio non potevo, rispondevo che non ci sarebbero stati Tobey ed Andrew, smentendo tutto”.
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