In India, nello stato di Maharashtra, la polizia ha arrestato quattro uomini per aver commesso violenze di gruppo su un animale della Sahyadri Tiger Reserve. Il curioso caso “è venuto alla luce giorni dopo la condanna dei 4 imputati per essere entrati illegalmente nel Parco Nazionale di Chandoli”. La scoperta delle autorità è avvenuta solo grazie all’imprudenza dei quattro e, alla voglia di documentare il tutto.
La polizia locale ha inizialmente arrestato i quattro uomini il 31 marzo per essere entrati illegalmente nella foresta demaniale. Successivamente però, è stata scoperta la vera portata del loro crimine.
“Durante le indagini, gli agenti forestali hanno scoperto che gli imputati avrebbero violentato un varano del Bengala. L’atto è stato registrato anche sul cellulare di uno degli imputati”, ha detto un anonimo funzionario di polizia. La notizia, diffusa dal Press Trust of India (PTI), ha rapidamente fatto il giro del mondo.
“Recuperate le prove necessarie dagli imputati, inizialmente è stata concessa la custodia dal Dipartimento forestale, ma ora sono in libertà vigilata”, ha aggiunto il funzionario.
“I quattro imputati sono stati arrestati in base a varie sezioni del Wildlife Protection Act 1972”, ha detto ai giornalisti Nanasaheb Ladkat, field manager della Sahyadri Tiger Reserve. India Today, il 14 aprile ha descritto i funzionari forestali del Maharashtra come “sconcertati” dal “crimine efferato”. Inoltre ha affermato che “porteranno la questione al tribunale penale indiano” per determinare le accuse appropriate contro i sospetti.
La sezione 377 del codice penale indiano afferma che “chiunque abbia intenzionalmente rapporti sessuali con un animale sarà punito con l’ergastolo o la reclusione fino a dieci anni e dovrà inoltre pagare una multa”.
Il varano d’acqua asiatico anche conosciuto come varano del Bengala, a seconda della zona geografica, è una delle più grandi specie di varano esistenti. Gli adulti della specie raramente superano i 1,5–2 metri di lunghezza, sebbene l’esemplare più grande mai registrato, proveniente dallo Sri Lanka, misurava 3,21 metri di lunghezza. Insomma una vittima ”particolare” per violenze di questo genere. Un episodio increscioso e da condannare totalmente, a prescindere da quale sia la razza coinvolta, e che fa riflettere sulle bassezze raggiungibili dal genere umano.
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