Grazie ad un accordo tra Enel Green Power e la Commissione Europea, saranno investiti circa 600 milioni di euro nell’industria fotovoltaica italiana. Scopriamo di più sul progetto!
Come riportato dal Corriere della Sera, nei prossimi anni l’industria fotovoltaica italiana sarà destinata a fare un grande balzo in avanti grazie alla realizzazione del più grande polo industriale europeo per la produzione di pannelli fotovoltaici. Nascerà quindi il polo siciliano del sole, grazie alla società 3Sun; il nome non è certo stato scelto a caso. I tre soli rappresentano le quote percentuali divise in tre parti uguali (33% ciascuna) fra i tre soci, e ognuno dei quali ha investito ben 70 milioni di euro nell’ambizioso progetto.
Lo stabilimento industriale si chiamerà 3SUN GigaFactory e sarà parzialmente finanziato grazie ai fondi europei del progetto TANGO; questo è frutto di un accordo tra Enel Green Power e la Commissione Europea, e ha lo scopo di favorire l’autonomia europea nell’ambito delle tecnologie per le fonti rinnovabili. La guerra in Ucraina infatti, ha aggravato di molto la crisi energetica nel Vecchio Continente e ciò ha spinto a rilanciare gli investimenti nell’industria fotovoltaica. Lo scopo dell’UE, quindi, è quello di rendere gli Stati membri indipendenti dalle fonti fossili esterne (come il gas russo) e, di conseguenza, non essere più strettamente dipendenti dal mercato internazionale e da Paesi come Russia e Cina.
Il progetto TANGO (iTaliAN pv Giga factOry) ha come “protagonista” l’azienda italiana Enel Green Power; il suo obbiettivo sarà quello di realizzare il più grande polo industriale europeo per la produzione di pannelli fotovoltaici di ultima generazione. Ciò, come detto, sarà possibile grazie ad un accordo firmato con la Commissione Europea per l’erogazione di un finanziamento agevolato a fondo perduto, pari a 188 milioni di euro, che saranno utilizzati per ampliare la già esistente 3Sun Factory in Sicilia. Ma non è tutto, perché l’investimento totale ammonta a circa 600 milioni di euro tra fondi privati e pubblici; una parte di questi, però, saranno investiti in ricerca e sviluppo per migliorare la tecnologia fotovoltaica.
I fondi investiti nella ricerca coinvolgeranno anche l’Università di Palermo e di Messina, facendo di questo progetto l’ultimo step di un sistema nato nell’Etna Valley e che sembra sia destinato a diffondersi in tutta la regione. Si stima che l’ambizioso progetto creerà circa 1000 posti di lavoro e l’auspicio è che, un giorno, possa espandersi anche in altre zone del Mezzogiorno.
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