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I Puffi – Il film: la recensione della nuova avventura puffesca

di Riccardo Rizzo

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Arrivato nelle sale americane lo scorso 18 luglio, I Puffi – Il film uscirà in Italia il 27 agosto 2025, rilanciando le avventure dei celebri personaggi blu al cinema. Terza riproposizione del nuovo corso dei Puffi al cinema (dopo le storie in live-action del 2011 e 2012 e la pellicola d’animazione del 2017), il film punta a riproporre nuovamente il brand nato dalla mano del fumettista francese Peyo.

Un viaggio alla scoperta di sé stessi

Il protagonista dell’avventura è Puffo Senza Nome, l’unico nel villaggio senza un compito o una caratteristica peculiare. Un giorno, mentre sta cercando il suo talento insieme a Puffetta, scopre di avere dei poteri magici. Così i due tornano da Grande Puffo, ma per mostrargli di cosa è capace Senza Nome apre inavvertitamente un portale per un’altra dimensione.

I Puffi rivelano dunque la propria posizione a Razamella, fratello di Gargamella, che da più di un secolo sta cercando un misterioso libro magico per eliminare tutta la felicità dall’universo. Da qui parte un viaggio multidimensionale che porta i Puffi nel mondo reale, dove devono fronteggiare una minaccia senza precedenti per poter tornare a casa sani e salvi.

L’incipit narrativo è piuttosto classico, con la pellicola che punta tutto sull’iconicità dei suoi personaggi, che tuttavia cominciano a sentire il peso degli anni. Per cercare di rinnovarli, gli sceneggiatori hanno tentato di conferire una maggiore profondità a personaggi come Grande Puffo, Puffetta e Gargamella, senza tuttavia riuscire a pieno nell’intento. Anche Senza Nome, la cui ricerca di uno scopo nella vita è alla base del film, non ci ha convinto a pieno, risultando poco profonda e poco originale, con una forte sensazione di già visto. Del cast, l’unico che ci ha sempre strappato una risata è Puffo Effetti Speciali, che appunto ha la capacità di realizzare effetti in tempo reale.

Anche la struttura narrativa, invero, sa di già visto, con la presenza del multiverso che non trova una reale ragion d’essere. La produzione ha infatti giocato poco sulle potenzialità offerte dai viaggi dimensionali, con solo una scena che azzarda una carrellata di stili artistici diversi – e che di fatto è probabilmente il momento migliore del film.

I Puffi – Il film: una pellicola senza un obiettivo

Forse è proprio la componente artistica che ci ha deluso più di tutte. La recente produzione animata (sia occidentale che orientale) ci ha confermato come le possibilità grafiche siano pressoché illimitate (la stessa sequenza multidimensionale ne è una conferma), quindi perché limitarsi a uno stile semplice e poco caratterizzato? É come se I Puffi – Il film non avesse voluto osare, limitandosi a fare il compitino.

Una mancanza di coraggio, quindi, che si traduce anche nella scelta di utilizzare canzoni non originali (o comunque, non solo originali), che però stonano con il contesto generale. Alcuni brani, infatti, rompono quasi totalmente l’immersione nel racconto, risultando alla stregua di uno spot pubblicitario. Sono vari, in realtà, i fattori che stonano con l’universo dei Puffi, con delle citazioni alla società contemporanea che c’entrano poco o nulla con il viaggio di Senza Nome e Puffetta, come per esempio i richiami ai rider che consegnano il cibo o a LinkedIn.

Un film che fatica a brillare

Insomma, I Puffi – Il film non ci ha convinto a pieno, lasciandoci l’amaro in bocca e facendoci chiedere se, in un’epoca come questa, ricca di prodotti e alternative valide, abbia senso fare un film del genere. Qual è il suo obiettivo? Il suo target?

Si perché forse nemmeno la produzione sa a chi si deve rivolgere la pellicola (un esempio lampante è una battuta con la censura di una parola volgare, che risulta poco coerente nell’ottica di un film per bambini e famiglie). I Puffi – Il film prova a rivolgersi a un pubblico giovane sui generis, rivelandosi poco a fuoco e senza un obiettivo definito.

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Pro:

  • La sequenza multidimensionale con l’alternarsi di diversi stili grafici ci ha strappato più di un sorriso;
  • Il personaggio di Puffo Effetti Speciali è presente sempre nei momenti più opportuni.

Contro:

  • L’utilizzo di canzoni commerciali, che stonano con il contesto generale;
  • I riferimenti alla società e alla cultura contemporanea, che poco si adattano all’universo dei Puffi;
  • Il multiverso è poco approfondito e sfruttato solo parzialmente.

VOTO: 5.5

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