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Hollywood e la fine delle idee

di Redazione NCI

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Hollywood è sempre stata per molti una realtà nella quale si pensava più al denaro che al vero scopo che l’arte dovrebbe avere. Tuttavia negli ultimi tempi l’obiettivo principale sembra essere solo ed esclusivamente raccogliere pubblico in sala senza conferire al prodotto una valenza artistica. Il più delle volte utilizzando brand altisonanti del passato.

Il caso “Another Round”

Gran parte delle volte queste operazioni commerciali costruite da Hollywood risultano fallimentari da un punto di vista di gradimento, raramente da quello economico. Di recente il caso più eclatante è quello dell’apprezzatissimo film dell’olandese Thomas Vinterberg, “Another round”. Uscito alla fine di Maggio 2021 nelle sale italiane, del quale è stato confermato un remake previsto per il 2022 con protagonista Leonardo Di Caprio. Un remake dalla probabile ottima fattura ma del quale nessuno sentiva la necessità. Come in gran parte dei casi in cui si opera al rifacimento di un film che non ha motivo di essere riproposto.

another round

Jurassic World: il sogno distrutto

Una vera e propria rappresentazione di queste operazioni messe in atto da Hollywood è sicuramente la saga di “Jurassic Park”. Dall’alternarsi di paura e stupore che era il primo film, che ha fatto sognare milioni di bambini ed adulti in tutto il mondo, si è passati ad una saga, “Jurassic World”, che abbandona la poetica ambientalista del primo film per lasciar spazio a combattimenti tra creature costituite da un ammasso informe di squame e denti, più simili ad incubi che a sogni.

jurassic world

Ghostbuster, un remake osceno

Quella di “Jurassic Park” non è l’unica saga sottoposta al “trattamento Hollywood“. Molti infatti tendono a dimenticare l’esistenza di uno dei film ad alto budget più brutti dello scorso decennio. “Ghostbuster” (2016) di Paul Feig, un film a dir poco terribile caratterizzato da una trama inconsistente, battute degne della peggior commedia demenziale e la riproposizione di un cast totalmente al femminile, non per qualsivoglia scelta logica ma solo per dare un presunto taglio moderno all’opera risultando involontariamente offensivo. Un film che cerca di far leva sulla nostalgia dello spettatore tramite continue citazioni alla saga di riferimento, fallendo miseramente.

ghostbusters

Lo Hobbit: male ma non malissimo

Per concludere con le saghe martoriate dalle fauci di una Hollywood affamata di soldi, risulta impossibile non citare la saga prequel de “il Signore degli anelli”, ovvero “lo Hobbit” (2012/2013/2014). Una serie di film se non altro godibili, dove si trovano vere e proprie criticità in particolare nel terzo capitolo. La saga gode anche di ottime interpretazioni come quella di Martin Freeman nei panni di Bilbo e Richard Armitage in quelli di Thorin, ma i problemi sorgono nella rappresentazione visiva del tutto. Un orribile effetto patinato che permea la scena e la massiccia presenza di cgi di basso livello. I problemi di questa saga sono da ricercare nei tempi stretti di lavorazione e nella mancanza di passione che avevano portato la saga de “il Signore degli anelli” ad essere ricordata come un’opera innovativa, soprattutto dal punto di vista tecnico. I racconti delle crisi di nervi di Ian Mckellen e Peter Jackson sul set del film stesso sono esplicativi di quanto gli interessi finanziari schiaccino inesorabilmente l’arte. Senza contare il maltrattamento dell’opera originale, modificata in maniera larghissima per poter spremere più denaro possibile creando una nuova trilogia.

Lo Hobbit

Il peggior film di Spike Lee a causa di Hollywood

E se pensate che questi film fossero dei flop annunciati, lo stesso non si può dire di uno dei remake più fallimentari della storia del cinema.  Mi riferisco al remake “Old Boy” (2013), diretto da uno dei registi più influenti del cinema moderno, Spike Lee, con un cast stellare: Elizabeth Olsen, Josh Brolin e Samuel L. Jackson, cosa sarebbe potuto andare storto? Il regista cerca di fare proprio l’intero film, raggiungendo un risultato tutt’altro che soddisfacente. Ci si trova davanti ad uno dei tanti thriller prodotti da Hollywood, il quale gode indubbiamente di alcune velleità registiche. Tranne nelle scene d’azione, infatti sembrano coreografie edulcorate e palesemente concordate in precedenza non lasciando spazio all’ imprevedibilità delle scene del film originale. Che sia colpa dei vari problemi di produzione avuti negli anni? Probabile, a noi ciò che resta è uno dei film peggiori della carriera di un grande regista.

old boy remake

Le piacevoli eccezioni Hollywoodiane

In realtà a questi “crimini” nei confronti della settima arte si contrappongono ottimi film, remake, sequel o reboot che hanno saputo imporsi nel panorama del cinema moderno. Esempi?  “Blade Runner 2049” (2017) di Denis Villeneuve. Chiariamoci, non è un capolavoro come il suo predecessore, tuttavia è esattamente ciò che di meglio si potesse fare per la realizzazione del sequel di un film così amato. Fotografia, interpretazioni, regia, tutto eccelso. L’unica pecca è la costruzione di tensione che sfocia in una rivelazione finale che serve solo a distruggere le aspettative fatte fino a quel momento, scelta discutibile che rientra nel gusto dello spettatore.

blade runner 2049

E ancora, “Mad Max” (2015) di George Miller. Folle, veloce, sporco, intenso, questi sono gli aggettivi con i quali si può descrivere questo film, stavolta nulla da invidiare ai suoi predecessori, una straordinaria opera  che comunica con poche parole e molti fatti. Personaggi che si raccontano anche solo con gli sguardi, design dei veicoli e dei costumi che rimarranno nella storia ed una realizzazione tecnica che è il perfetto connubio tra cgi ed effetti artigianali. Semplicemente maestoso.

mad max

Dubbi, perplessità e considerazioni

Ovviamente non sono gli unici casi (Traisnpotting T2, Il cavaliere oscuro, The Departed, etc.) ma i più eclatanti e memorabili. Tuttavia ciò che preoccupa gran parte del pubblico è questa crisi di idee, la quale sembra non permettere alle attuali generazioni di avere i propri film generazionali, che non derivino da vecchi film o fumetti. E voi? Cosa ne pensate della crescente crisi di idee di Hollywood?

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di Alessandro Marasco

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