di Francesco Ferri
La storia è ricca di eventi unici nel loro genere e decisamente sopra le righe. Ne è un esempio l’episodio passato alla storia come “La guerra della secchia rapita“. Come il nome stesso recita si trattò di un conflitto al centro del quale vi era il secchio di un pozzo. Una vicenda che pare uscita da una fiaba e che, invece, per l’ennesima volta ci mostra quanto la storia sia più affascinante di qualsiasi racconto inventato.
Guerra tra Guelfi e Ghibellini
Nel corso del tardo medioevo e fino al rinascimento Guelfi e Ghibellini si sono sfidati in scontri armati. I due schieramenti che appoggiavano rispettivamente il Papa e l’Imperatore, caratterizzarono gli scontri amati nel nord della Penisola. Fra le città appartenenti agli schieramenti vi erano anche Modena e Bologna. La prima era fedele all’Imperatore del Sacro Romano Impero, mentre la seconda era direttamente guidata dal potere ecclesiastico. Le due città si affrontarono in diversi scontri lungo i decenni fino al 1325. Durante quest’anno gli scontri fra le due località si intensificarono.
La battaglia di Zeppolino
In seguito a questi eventi, Bologna radunò un vasto esercito di circa 32mila uomini e marciò verso Modena nel novembre dello stesso anno. Intervennero però 7000 modenesi. Di questi 2500 circa erano cavalieri insieme a 5000 fanti, particolarmente esperti nell’arte della guerra. Si contrapposero ai bolognesi in forte superiorità numerica, ma grazie a manovre militari di sorpresa, come attacchi sui fianchi dello schieramento, ebbero la meglio. Nel giro di poche ore i bolognesi furono sbaragliati e scapparono via dalle loro posizioni a causa delle cariche di cavalleria. Gli sconfitti corsero a ripararsi all’interno delle mura della loro città e qui avvenne l’evento che avrebbe fatto passare alla storia il conflitto con il suo particolare appellativo.
Il furto della secchia
Fu in questi momenti, dopo aver sconfitto l’esercito bolognese e averlo fatto fuggire, che i modenesi si appropriarono di un secchio rubato da un pozzo fuori da un porta della città e lo fecero loro come trofeo di guerra. Tutt’ora il secchio è conservato con orgoglio dai modenesi all’interno della Ghirlandina, o meglio, lo è una copia che riproduce l’originale, custodito in un luogo ben più sicuro: nel Camerino dei Confirmati, nelle sale storiche del Palazzo Comunale. Proprio nella sala della Ghirlandina fu portata la secchia dopo il suo “rapimento” in seguito alla vittoria nella battaglia di Zeppolino.
La leggenda e il poema epico
Secondo alcune leggende il conflitto stesso sarebbe scoppiato proprio per il furto di questa secchia, senza tenere conto, però, delle prove storiche che lo individuano come un trofeo e non un casus belli. Oltre a questa leggenda, l’evento del secchio e della battaglia di Zeppolino furono anche centrali nel poema epico scritto da Alessandro Tassoni “La secchia rapita“. Composto nel 1622, narra le vicende della Guerra della secchia decisamente romanzate e fantasiose, arricchite con elementi tipici dei poemi epici. In particolare l’opera in questione è un poema eroicomico, ossia un’opera che unisce poesia epica e comico-realistica, condendo il racconto con episodi divertenti e particolari mitologici. Nell’opera compaiono infatti anche gli Dei dell’Olimpo, confermando lo stile trasognante e aulico del poema.
Crediti immagine di copertina: Sale Storiche – Unesco – Modena
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