Ieri sera, si è tenuta la 64a edizione dei Grammy Awards, i premi più ambiti e prestigiosi musicalmente parlando. La cerimonia si è svolta presso l’MGM Grand Garden Arena di Las Vegas, in tutta tranquillità e senza nessuno scandalo da ricordare. Durante l’evento, al contrario di quanto avvenuto agli Oscar 2022, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è apparso per tenere un discorso pre-registrato. La serata ha visto essenzialmente il trionfo di tre artisti che si sono portati a casa i quattro premi più importanti della cerimonia. Jon Batiste, il jazzman che ha vinto il Grammy per l’album dell’anno grazie a “We Are”, ispirato al movimento Black Lives Matter; i Silk Sonic, che hanno trionfato per la miglior canzone e il best record of the year grazie a “Leave the Door Open”, e la diciannovenne Olivia Rodrigo, insignita del titolo di migliore artista emergente.
Nel bel mezzo della serata, al contrario di quanto avvenuto durante la 94a edizione dei premi Oscar, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è apparso tramite un video pre-registrato. Probabilmente girato nelle ultime 48 ore in un bunker presso Kiev.
“La guerra. Cosa c’è di più opposto alla musica? Il silenzio delle città in rovina e della gente uccisa“, ha detto Zelensky. “I nostri bambini disegnano razzi in picchiata, non stelle cadenti. Più di 400 bambini sono stati feriti e 153 bambini sono morti, e non li vedremo mai disegnare. I nostri genitori sono felici di svegliarsi la mattina nei rifugi antiatomici, ma vivi. I nostri cari non sanno se saremo di nuovo insieme. La guerra non ci permette di scegliere chi sopravvive e chi resta nel silenzio eterno“.
Il presidente ha continuato “I nostri musicisti indossano il giubbotto antiproiettile invece dello smoking. Cantano ai feriti negli ospedali. Anche a quelli che non possono sentirli. Ma la musica farà comunque breccia. Difendiamo la nostra libertà, di vivere, di amare, di suonare. Sulla nostra terra, stiamo combattendo la Russia che porta un orribile silenzio con le sue bombe. Riempite il silenzio con la vostra musica. Riempitelo oggi. Raccontate la nostra storia. Raccontate la verità sulla guerra sui vostri social network e in TV. Ma non il silenzio“.
Record of the Year
Leave the Door Open dei Silk Sonic
Album of the Year
We Are di Jon Batiste
Song of the Year
Leave the Door Open dei Silk Sonic
Best New Artist
Olivia Rodrigo
Best Music Video
Freedom di Jon Batiste
Best Pop Solo Performance
Drivers License di Olivia Rodrigo
Best Pop Duo/Group Performance
Kiss Me More di Doja Cat featuring SZA
Best Traditional Pop Vocal Album
Love for Sale di Tony Bennett e Lady Gaga
Best Pop Vocal Album
Sour di Olivia Rodrigo
Best Dance/Electronic Recording
Alive dei Rüfüs Du Sol
Best Rock Performance
Making a Fire dei Foo Fighters
Best Rock Song
Waiting on a War dei Foo Fighters
Best Rock Album
Medicine at Midnight dei Foo Figthers
Best R&B Performance
Leave the Door Open dei Silk Sonic e Pick Up Your Feelings di Jazmine Sullivan
Best R&B Song
Leave the Door Open dei Silk Sonic
Best R&B Album
Heaux Tales di azmine Sullivan
Best Rap Album
Call Me If You Get Lost di Tyler, the Creator
Best Country Album
Starting Over di Chris Stapleton
Best Latin Pop Album
Mendó di Alex Cuva
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di Alessandro Bergamaschi
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