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Google: un ambizioso nuovo progetto oltre il web

di laraguidobono

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Lo utilizziamo tutti i giorni con tutte le sue numerose funzionalità: Google ha senza dubbio cambiato il nostro modo di interfacciarci alla realtà, plasmando la nostra quotidianità e rendendola più semplice grazie ai suoi motori di ricerca, smartphone, smartwatch, assistenti virtuali, e tanto altro. Ma adesso il colosso del web ha deciso di prendersi una responsabilità più grande, iniziando a elaborare strategie riguardo al problema del riscaldamento globale.

Google verso un’era più green

L’azienda informatica statunitense fondata nel 1998 da Larry Page e Sergey Brin ha, fin dalla sua nascita, soddisfatto una miriade di bisogni che si sono presentati giorno dopo giorno nella quotidianità di una società sempre più orientata al progresso e all’uso della tecnologia.

Tuttavia, oggi, dopo decenni di vendite di successo, Google ha deciso di compiere un fondamentale passo in avanti, ovvero affrontare la problematica del riscaldamento globale, preoccupandosi quindi di alimentare le proprie attività con un’energia più pulita.

Il progetto

Google l’aveva già annunciato nel 2021: l’obiettivo è quello di voler ridurre a zero le emissioni di carbonio entro il 2030, andando ad attingere solamente all’energia elettrica. L’azienda, come riportato da Computer Idea, ha deciso di appoggiarsi alla startup Fervo, specializzata in energia geotermica, la quale sfrutta il calore naturale immagazzinato nella Terra per creare energia pulita.

Il luogo scelto per l’avvio di questo ambizioso progetto è il Nevada, uno stato conosciuto per la sua aridità. Tuttavia, non si tratta del classico sfruttamento dell’energia geotermica, che solitamente prevede l’estrazione di fluidi caldi da serbatoi naturali. Infatti, questa volta la Fervo ha scavato due pozzi orizzontali nei quali incanala acqua fredda, la quale fa arrivare vapore in superficie, generando energia.

L’aspetto interessante di questo meccanismo è il riutilizzo dell’acqua, che crea quindi un sistema a circuito chiuso, non lasciando spazio a sprechi, specie in una regione dove la siccità è presente 365 giorni l’anno.

 

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