di Enrico Tiberio Romano
Sono bastati soli cinque minuti a Willow, il nuovo chip quantistico di casa Google, per risolvere il calcolo più lungo dell’Universo. Se questa notizia può sbalordire o risultare tratta da una rivista di fantascienza è perché solo qualche anno fa tutto ciò non sarebbe stato immaginabile nemmeno dal più ambizioso dei ricercatori.
Il calcolo più lungo dell’Universo risolto in 5 minuti
Oggi, grazie alla tecnologia, siamo riusciti a risolvere un calcolo che con i più moderni computer avrebbe richiesto 10 quadrilioni di anni (10^25). Questo traguardo straordinario è stato possibile appunto grazie a Willow, il chip quantistico di Google Quantum AI, che in futuro potrebbe avere applicazioni su larga scala e che utilizza una tecnica che gli consente di ridurre gli errori in modo esponenziale andando avanti col calcolo.
In questo ambito le unità di calcolo assumono il nome di qubit e proprio da queste nascono le più grandi sfide del calcolo quantistico che Willow potrebbe aiutare a superare. Come è facile immaginare, tipicamente più qubit si utilizzano più è facile incorrere in errori, ma adesso si sarebbe trovato il modo di ridurre il margine d’errore progressivamente all’aumentare del volume di qubit coinvolti, grazie allo studio presentato su Nature e l’uso del chip di Google.
Questo risultato, la cui portata è afferrabile anche dai profani della materia, è noto nel settore come “sotto la soglia”, definizione in uso da quando Peter Shor ha introdotto la correzione degli errori quantistici nel 1995. Ebbene come spiega Julian Kelly, direttore di Quantum Hardware presso Google Quantum AI: Willow è “il primo sistema al di sotto della soglia, questo è il prototipo più convincente di un qubit logico scalabile costruito fino a oggi. È un segnale forte che è possibile costruire computer quantistici utili e di grandi dimensioni. Willow ci avvicina all’esecuzione di algoritmi pratici e commercialmente rilevanti che non possono essere replicati sui computer convenzionali”.
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