di Alessandro Colepio
Negli ultimi giorni ha fatto scalpore la storia di Biniam Girmay, ciclista eritreo vincitore della tappa di San Marino del Giro d’Italia. Lo sportivo ha dovuto abbandonare prematuramente la competizione per un infortunio tragicomico. Girmay, primo africano a vincere una tappa nella storia di questa competizione, si è infatti ferito all’occhio col tappo della bottiglia di spumante da lui stappata. Conseguenza: ritiro dal Giro d’Italia e qualche giorno di stop. Se pensate che questi avvenimenti nel mondo dello sport siano più unici che rari, però, vi sbagliate di grosso. Nel corso degli anni gli infortuni per motivi assurdi sono stati numerosissimi e hanno visto protagonisti atleti di altissimo livello. Vediamoli.
Feste e scorpacciate finite male
Spesso e volentieri molti sportivi sono rimasti vittime di qualche piccolo incidente. Come Serena Williams, che durante la festa per la vittoria di Wimbledon nel 2010 si lacerò un piede pestando una birra rotta in un bar; o ancora come Jari Litmanen, icona finlandese dell’Ajax negli anni ’90 che venne colpito all’occhio dal tappo di una Coca Cola aperta da un suo amico.
Quando si tratta di cucina, invece, le cose non vanno meglio. Rafa Nadal ebbe la geniale idea di afferrare un piatto rovente direttamente con le dita, fortunatamente non quelle della mano con cui impugna la racchetta. Ad altri è andata anche peggio: l’ex attaccante inglese Bent si ferì il tendine della mano tagliando le cipolle.
C’è poi chi si diverte ad ingurgitare cose un po’ diverse dal cibo. Il calciatore brasiliano degli anni ’70 Muricy Ramalho mangiò una supposta al giorno per una settimana, saltando due gare e creandosi non pochi problemi intestinali.
Gli infortuni più strani del calcio italiano
Molti non lo sanno, ma tanti giocatori transitati in Serie A hanno avuto a che fare con problemi fisici le cui cause sono ai limiti dell’immaginabile.
Il più famoso è Seba Frey, ex portiere di Inter, Parma e Fiorentina con la passione dei tuffi sia in campo che in piscina. Peccato che in quella mattina, nella sua casa in Francia, il padre avesse tolto quasi tutta l’acqua della piscina. Un bel volo ad angelo sul cemento, stile Fantozzi, un collarino medico e ben 3 giornate di stop. Di tuffi ne sa qualcosa anche Gonzalo Higuain, che si lanciò dal suo motoscafo nel mare di Capri ma trovò uno scoglio ad attenderlo. Ci vollero 8 punti per ricucire il Pipita.
La sindrome del gamer ha invece colpito duramente l’ex Lazio e Milan Sandro Nesta. La sua ossessione per i videogiochi era tale da causargli un brutto infortunio al tendine del polso, che lui ricondusse ad una gara di Champions League: niente da fare, ci pensò Pirlo a raccontare la verità. Troppe ore col joystick in mano e una bella gatta da pelare per il difensore italiano. Come ti capiamo, Sandro.
Qualcuno si ricorda di Emerson, il brasiliano ex Roma e Juve detto il Puma? Ecco, diciamo che gli riusciva bene fare il centrocampista, difficilmente altri ruoli. Durante un allenamento con la nazionale verdeoro decise di mettersi in porta e provare a parare un tiro di Ronaldinho. Anche se non è dato sapere se Dinho avesse segnato o meno, il povero Emerson rimediò una lussazione della spalla in seguito al tentativo di parata e saltò i Mondiali del 2002, vinto tra l’altro proprio dal Brasile. Doppia beffa quindi
Il primo premio per l’infortunio più inspiegabile va però a Faustino Asprilla, attaccante colombiano del Parma noto più per le sue follie che per i gol. Tornato infortunato al piede dal suo paese raccontò prima di aver calpestato un coccio rotto mentre camminava ubriaco a bordo piscina, poi di essersi ferito di striscio con un colpo di pistola. Difficile capire quale delle due sia la più probabile.
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