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Gli eSports in Italia: come sono nati, e il possibile seguito nel Paese

Gli eSports (electronic sports) sono l’apice della competitività nei videogiochi. Possono essere di natura professionale o amatoriale, e da anni stanno spopolando sempre di più nel mondo. Ovviamente però, non tutti i giochi sono abbastanza competitivi: le categorie principali degli eSports sono infatti: Battle Royale, MOBA, FPS, RTS, titoli sportivi e DCCG (Digital Collectible Cards Games). Ma come sono nati nel nostro Paese? Come sono cambiati con il tempo? E riusciranno ad avere un seguito?

eSports: l’arrivo in Italia

Il primo accenno di eSports in Italia arriva nel 1984, con la creazione dell’AIVA (Associazione Italiana Video Atletica), che organizzò il primo torneo ufficiale di videogiochi nel Paese: il Campionato Italiano di Video Atletica. La finale si svolse nel settembre del 1985 nell’HiFi-IVES di Milano, e i primi cinque classificati nella competizione andarono a formare il nostro primo abbozzo di un team Nazionale di eSports. Purtroppo l’AIVA si sciolse non molti anni dopo, ma i semi per il futuro erano già stati piantati.

Iniziarono infatti ad esserci molte più competizioni videoludiche nel nostro Paese, e sempre più appassionati sull’argomento. Uno dei momenti più significativi per il settore ebbe luogo nel 2003, quando Nicola Geretti vinse la prima medaglia d’oro italiana nei WCG (World Cyber Games) su Unreal Tournament 3. Al giorno d’oggi, in Italia, sono moltissime le competizioni di rilievo, come la eSerie A TIM per FIFA, giusto per menzionarne una.

Dal 2014 a oggi: cosa è cambiato?

Anche se siamo ancora molto lontani dal livello di sviluppo del settore di altri Paesi come Corea o Cina, gli eSports in Italia continuano a fare passi in avanti. Una vera e propria svolta arrivò per la prima volta nel 2014, quando la Giochi Elettronici Competitivi, settore sportivo di ASI ed ente riconosciuto dal CONI, iniziò ad occuparsi della regolamentazione degli eSports; cominciarono a dettare le norme per l’organizzazione di tornei, e iniziarono a supportare le Associazioni Sportive Dilettantistiche. Negli ultimi anni inoltre, abbiamo visto l’apertura di diverse scuole di formazione per coach, arbitri, commentatori e molto altro, esclusivamente per il settore degli sport elettronici.

Attualmente in Italia ci siano soltanto due arene dedicate agli eSports: una a Villesse e l’altra a Ferrara, entrambe di proprietà di WeArena. L’obbiettivo per il futuro è quello di riuscire a organizzare competizioni con un grande pubblico all’interno di queste arene, o addirittura di arrivare a ospitare eventi di rilievo internazionale. Tuttavia, data la poca capienza delle strutture, è piuttosto difficile che ciò accada. Nel corso degli anni però, vedremo sicuramente la nascita di altre strutture; per esempio, ne sorgerà una all’interno del JVillage, grazie ad un contratto siglato da WeArena con la Juventus.

eSports (@Shutterstock)

Il futuro di un settore in forte crescita

Dando un’occhiata al report sugli eSports in Italia nel 2021 di NielsenSports, possiamo notare come il settore sia piuttosto seguito, e che le previsioni per il futuro dello stesso siano decisamente positive. Ci sono infatti più di 1.600.000 persone che seguono eventi eSports più di una volta a settimana; sono invece circa 475 mila gli “Avid Fans“, ossia chi segue gli eventi quotidianamente. Certamente la pandemia e il lockdown globale di ormai due anni fa, hanno avuto i loro ruoli nell’aumentare il seguito del settore, anche se allo stesso tempo, lo hanno anche danneggiato. In questi anni infatti, state annullate moltissime fiere importanti, come il Romics; adesso però la situazione sembra essere in ripresa.

Tra i generi di eSports più seguiti regnano i titoli sportivi, i Battle Royale, i MOBA e gli sparatutto. Ma attenzione anche al mobile, che risulta essere sempre più apprezzato. C’è inoltre da dire che spesse volte sono proprio le software house a incoraggiare la visione degli eventi; grazie a queste iniziative, guardando la stream di una competizione, sarete ricompensati con oggetti in-game. Alcuni esempi sono FIFA 22 con i gettoni scambi FGS, oppure i drop delle skin su Halo Infinite. E voi siete fan degli eSports?

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Luca Paluzzi

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